Le parole della Genesi non vanno intese nel senso che i due non siano più due persone, due soggetti distinti
Quesito
Gentile Padre Angelo,
ringraziandola in anticipo per la eventuale risposta le vorrei porre una domanda che mi sta a cuore ed a cui non mi sono state fornite risposte univoche. Nella Genesi leggiamo che "l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola" (Gn 2,24) , ma come dobbiamo intendere a livello spirituale l'espressione "i due saranno una carne sola?". Se uno dei due coniugi vive i Comandamenti del Signore ed ha una condotta umana e spirituale tale da meritarsi la vita eterna e l'altro invece vive nella indifferenza religiosa e rischia di dannarsi, la fede del primo, che è una sola carne con l'altro coniuge, garantisce la salvezza anche dell' altro, che non è religioso?
Cordiali saluti Federico
Risposta del sacerdote
Caro Federico,
1. le parole della Genesi non vanno intese nel senso che i due non siano più due persone, due soggetti distinti.
Adamo, perché è Adamo e sta parlando in maniera profetica e ispirato da Dio, dice che col matrimonio si instaura un patto indissolubile tra il marito e la moglie, in modo che essi si espropriano di se stessi, si cedono l’uno all’altro e si consegnano reciprocamente come atto di amore totale e indissolubile. “E saranno una carne sola”: questo modo di dire ritorna altre volte nella Sacra Scrittura. Nel secondo libro di Samuele si legge che “vennero allora tutte le tribù d'Israele da Davide a Ebron e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne” (2 Sam 5,1), come per digli: siamo tua proprietà, tuoi sudditi.
2. Con queste parole Adamo vuole dire che i due nel matrimonio hanno un diritto l’uno sull’altro nel medesimo modo in cui il singolo uomo ha diritto su se stesso per muoversi a proprio piacimento. Col matrimonio marito e moglie devono muoversi di comune accordo perché sono una realtà sola. Non sono tuttavia una persona sola.
3. Con l’espressione “e saranno una carne sola” si vuole vedere anche il diritto che il marito e la moglie contraggono vicendevolmente in ordine all’intimità coniugale. L’uno appartiene all’altro e l’uno si promette all’altro in maniera esclusiva in ordine alla generazione dei figli.
4. Rimangono tuttavia due persone distinte, che possono compiere percorsi diversi nell’esercizio delle virtù e quindi anche in riferimento alla propria salvezza eterna.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo