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Indagine su Bertone? Un falso scoop

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Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 20/05/14
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Smentita l’indiscrezione dal tabloid tedesco “Bild” circa una inchiesta sull’ex Segretario di StatoL’accusa
La notizia  di questa mattina che è girata nelle redazioni italiani era quella riportata dal tabloid scandalistico tedesco Bild, circa una indagine da parte dell’AIF (l’Agenzia di Informazione Finanziaria) a crico del cardinale Tarcisio Bertone, già segretario di Stato di Benedetto XVI. Ripresa da Giornalettismo e sintetizzata dai maggiori quotidiani italiani (Vatican Insider per la Stampa, Corriere della Sera e Repubblica) che spiegava come: "Bertone si sarebbe imposto per erogare questo finanziamento alla Lux Vide, nonostante il valore fosse decisamente superiore a quello di mercato. Una fonte conferma a Bild Zeitung come a fine 2012 si sia fatto un trucco con l’obbligazione convertibile, che trasforma il credito in azioni. A fine 2013 le azioni, praticamente senza valore, sono state poi trasferite dalla banca vaticana ad una fondazione, con una perdita stimata in 15 milioni di euro" (Giornalettismo, 20 maggio)

La Lux Vide è la casa di produzione della fortunata serie "Don Matteo" e di praticamente tutti i film e le miniserie a carattere religioso prodotte in Italia in collaborazione con la Rai e creata proprio da un ex presidente della Rai, Ettore Bernabei. Il prestito sarebbe stato chiesto per una crisi finanziaria della società. 

Le smentite
Il cardinal Bertone, intervistato dall’Adn-Kronos, questa mattina ha detto: “La convenzione dello Ior con la società Lux Vide è stata discussa e approvata dalla Commissione cardinalizia di vigilanza e dal Consiglio di sovrintendenza nella riunione del 4 dicembre 2013 come dimostra il verbale relativo”. Sempre stamane il responsabile dell’AIF – René Brülhart – ha detto alla Bild "Non intendo confermare né smentire le notizie ai danni di Bertone. Non dirò nulla in questa sede su casi individuali", mentre oggi pomeriggio, una dichiarazione del direttore della Sala Stampa Padre Federico Lombardi:  "A proposito di notizie che circolano in queste ore, dichiaro che non vi è in corso alcuna indagine di carattere penale da parte della magistratura vaticana a carico del Card. Tarcisio Bertone".

La storia
Nel frattempo il settimanale Panorama ha ricostruito la vicenda del prestito e soprattutto dell’esposizione (cioè della perdita secca) del patrimonio della Santa Sede dopo l’operazione "Lux Vide", chiarendo che effettivamente non ci sarebbe nessun reato da attribuire al cardinale. 

"Papa Francesco, appena eletto al soglio pontificio, chiede di far luce sui conti dello Ior. Il presidente von Freyberg affida alla società di consulenza americana Promontory l’analisi approfondita dei conti e del patrimonio dell’Istituto. Da un esame delle sofferenze dell’Istituto emerge questa rilevante esposizione nei confronti della Lux Vide. Nel dicembre 2013 viene convocata la Commissione cardinalizia di vigilanza che mette, tra gli altri temi, all’ordine del giorno anche la risoluzione del problema dell’esposizione nei confronti della Lux Vide. La Commissione decide di risolvere (disdire) l’accordo con lo Ior e trasferire le obbligazioni, convertite in azioni, a una fondazione vicina alla Santa sede.
La realizzazione di questa operazione, compiuta a fine 2013, comporta una perdita netta per lo Ior di 15 milioni di euro che saranno valorizzati nel prossimo bilancio annuale
" (Panorama 20 maggio).

Come spiega il sito del settimanale, si può immaginare che, nell’opera intrapresa dai nuovi organismi di controllo e di gestione dell’Istituto di credito vaticano, volto a riportarlo alla sua originaria funzione, come richiesto dal Papa, altre operazioni di questo genere potrebbero venire alla luce. 

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