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Abramo

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Dimensione Speranza - pubblicato il 20/05/14
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La storia dei patriarchi non deve essere vista come una narrazione storica, ma va letta con gli occhi della fede

Introduzione

Studiamo la Bibbia non solo per sapere come andarono le cose in un tempo antichissimo, ma anche, e sopratutto per penetrare attraverso le informazioni che la Bibbia ci offre, il senso e il valore di quello che stà succedendo oggi qui intorno a noi, dentro la nostra storia.

Si inizia affrontando la storia dei patriarchi che non deve essere vista come una narrazione storica, ma va letta con gli occhi della fede. Leggiamo la storia di Abramo, nella cui vita Dio è entrato silenziosamente, incontriamoci con un uomo come noi che ha cercato di cogliere il senso della vita e in questo sforzo è arrivato ad incontrarsi con il vero Dio.

Dio non stava né più vicino né più lontano da Abramo di quanto non lo sia oggi da noi.

Ambientazione

– la storia di Abramo si svolge tra il 1000 e 1800 a.c. ad Ur nel nord dell'attuale Iraq.

– in quel tempo primeggiava la civiltà dei Sicuri.

– Abramo non era un sacerdote, un funzionario, un ricco mercante, ma con tutta probabilità un nomade semita (capotribù).

– come i suoi contemporanei adorava il sole, la luna, gli dei domestici; la religione era vissuta come magia; l'aldilà era considerato come realtà pervasa di tristezza.

– nella zona di Ur essere nomadi equivaleva ad essere considerati briganti, le lotte e le guerre erano una realtà continua; i governi totalitari e teocratici diventavano intolleranti nei confronti dei nomadi,

– all'epoca proliferava il politeismo ed era incomprensibile l'esiste dì un solo Dio (l'induismo nel 5000 a.c. parlava di tre divinità); inoltre gli dei esprimevano le più basse passioni umane. La sola preoccupazione dell'uomo dell'epoca era ammansire gli dei nel rapporto "io ti dò" (sacrificio) per avere in cambio protezione.

– a tale scopo usavano offrire tutte di primizie (anche umane).

– i nomadi e le popolazioni deportate per consuetudine mutavano con molta noncuranza i propri idoli con quelli dei popoli presso cui si insediavano o dei propri vincitori.

– praticavano la poligamia.

– tutti gli dei avevano un nome.

– se un evento eccezionale interveniva a mutare radicalmente la propria vita, gli antichi orientali mutavano nome per evidenziare il fatto.

La storia di fede di Abramo

La Rivelazione

  • Abramo abbandona Ur per i suddetti motivi psicologici e di sicurezza.
  • va verso la terra dei suoi padri, Paddan Aram, il gruppo aramaico da cui proviene Abramo
  • Dio si manifesta, vuole che questo clan non si contamini e prosegua la sua formazione ed evoluzione spirituale nelle steppe e così ordina ad Abramo di recarsi verso Canaan.
  • Jahvè diventa il Dio della tribù di nomadi. Egli non si autodefinisce ma, continuerà a dire di sé "Io sono il Dio di Abramo, Isacco,…); rimane nel mistero.

La promessa (Sichem)

  • Abramo si insedia tra il Giordano e la costa.
  • è circondato da popolazioni di religione politeista
  • sotto la quercia di Mamre avviene la promessa: "darò questa terra alla tua progenie": il popolo eletto è scelto, la terra promessa assegnata, incomincia la storia d'Israele.

L'alleanza (Mamre)

Le apparizioni dell'Eterno presso la quercia sono tre:

  1. – alleanza fra Dio e il popolo – promessa di un figlio ad Abramo – dono del paese di Canaan alla discendenza
  2. – conferma dell'alleanza eterna – circoncisione – annuncio della nascita di Isacco
  3. – tre personaggi misteriosi si presentano alla tenda di Abramo – conferma della nascita di Isacco – intercessione di Abramo per Sodoma

Nella seconda apparizione Dio precisa quattro punti :

    1. Jahvè stipula un'alleanza di sua volontà.
    2. cambia il nome di Abramo e Sarai in Abramo e Sara non mutandone il significato (padre di moltitudini e Principessa); ma ciò ha un senso nella vita dell'epoca in cui il nome ha un valore di natura intima e muta per indicare una svolta.
    3. la circoncisione proviene dall'Africa nera, ma era molto diffusa in tutto l'estremo Oriente ed in Egitto; non si tratta quindi di un dogma teologico ma apparteneva alla magia sessuale del tempo. La mutilazione rituale ebraica è un segno impresso nella carne e destinato a ricordare che c'è in ognuno di noi qualcosa da abbandonare, da respingere: il male.
    4. alla promessa della nascita di Isacco, Abramo e Sara ridono dentro di sé reputando la cosa impossibile, loro sono vecchi, ma Isacco nasce e il suo nome significa appunto "egli ha riso".

Nel corso della terza apparizione, non deve stupire la premura di Abramo verso i tre viandanti: era la legge della steppa. Precise domande su Sara e sul figlio che dovrà nascere fanno capire ad Abramo di essere alla presenza di Jahvè. Secondo gli schemi orientali avviene inoltre la contrattazione di Abramo con Dio per salvare i peccatori di Sodoma; e questo fatto evidenzia al mondo il ruolo efficace dei santi nella salvaguardia delle anime.

Abramo chiamato e benedetto dal Signore Iddio

Genesi 12,1-19: Dio chiama Abramo, del clan di Terah ( vedi II, 27-32) e gli indica una destinazione ignota, promettendo benedizioni a tutta la sua discendenza e, attraverso questa a tutte le famiglie della terra. All'arrivo, Abramo compie atti di culto: a Sichem e Betel.

Genesi 13,1-4, 14-18; dopo un soggiorno in Egitto, Abramo torna in Canaan e riceve da Dio una nuova promessa.

Genesi 14, 11-20: Abramo muove guerra ad alcuni re razziatori, vince e riceve benedizioni da Melchisedech, re di Salem (la futura Gerusalemme), sacerdote d'Iddio Altissimo.

Con la chiamata di Abramo inizia la storia della salvezza. In una normale migrazione di una tribù nomade si inserisce l'azione divina, che esige da Abramo obbedienza docile e confidenza fiduciosa in un domani grandioso, contrastante con le attuali apparenze. Questa risposta di Abramo è considerata inizio cui Israele si rivolgerà continuamente (vedi Isaia 51, 1-2).

La storia qui iniziata avrà compimento nella Chiesa (vedi Galati 3,14), per mezzo di Gesù Cristo, " figlio di Abramo" (Matteo I,I).

Notare gli atti di culto di Abramo. Egli sogna i luoghi ove Dio si rivela a Lui con altari, che diverranno i santuari di Israele prima dell'accentramento del culto a Gerusalemme. Sul luogo ove si innalzerà la città Santa avviene il misterioso incontro con Melchisedech. Espressione dell'umanità religiosa, questi garantisce che il Dio di Abramo, il Signore, è lo stesso Dio Altissimo creatore dell'universo.

L'alleanza di Dio con Abramo

Genesi 15, 1-6: "la parola del Signore" si rivolge ad Abramo. Questi crede alla promessa divina, nonostante sia senza figlio. Da questo dialogo, a cui Abramo partecipa con fede, si intuisce l'intima amicizia di Dio per il suo eletto.

Genesi 15, 7-20: l'amicizia di Dio con Abramo viene, suggellata con un rito di alleanza. Tali forme di alleanza fra persone e tribù erano diffuse allora (vedi Genesi 21, 22-32). Durante tale rito Abramo ha una misteriosa esperienza mistica, descritta come sonno profondo.

Genesi 17,I-8: rinnovata formulazione dell'alleanza. Dio cambia nome ad Abramo, denominandolo Abrahamo = padre di moltitudini.

Genesi 18,1-15: il fatto singolare esprime l'infinità del Dio di Abramo nelle forme tipiche dell'ospitalità orientale.

Ad Abramo Dio rivolge la sua "parola", con Lui stabilisce un'alleanza, a lui si manifesta . A lui confida i suoi intenti e da Lui ascolta la preghiera di intercessione (vedi Gen. 18,16-32).

Così Dio agisce con i suoi eletti, che gli sono fedeli. Nell'amicizia li prepara alla missione che loro affida.

L'alleanza che Dio contrae con Abramo supera i limiti di un rapporto personale per diventare segno e garanzia di un rapporto che Dio vuol stabilire con tutte le genti, nella linea della discendenza che da Abramo ha inizio.

Il senso di questa alleanza, e le esigenze morali e religiose che essa implica, diverranno più chiare nell'alleanza che Dio stabilisce col suo popolo nel Sinai (Ma anche questa è figura e annuncio dell'alleanza nuova che si compie in Gesù.

Isacco, il figlio della promessa e segno di prova

Genesi 21,1-7; nascita di Isacco. Gioiosa meraviglia di Sara.

Genesi 22,1-18: Dio mette alla prova Abramo, in ciò che questi ha di più caro (tuo figlio, l'unico che hai e che tanto ami) e nell'unico mezzo in cui vede la possibilità di realizzazione delle promesse divine. Dopo l'atto di fede obbediente, Dio rinnova le promesse.

La figura di Abramo domina tutta la storia dalla salvezza, poiché egli è il tipo del vero credente, che accoglie la parola di Dio, vi aderisce con tutte le sue forse, conformando ad essa la sua vita anche quando ne è messo fortemente alla prova. Si veda l'elogio di Abramo nell'Ecclesiastico 44,19- e la descrizione della fede di Abramo fatta in Ebrei 11,8-19 e in Giacomo 2,20-23 (ove Abramo è chiamato "amico di Dio"). Giustamente Abramo è definito il padre dei credenti. Egli è modello dell'uomo religioso che si sente chiamato da Dio per essere protagonista di eventi di salvezza. Come Abramo ciascun cristiano deve conformare la vita sulla parola di Dio e deve considerarsi portatore di salvezza per gli altri.

La discendenza di Abramo

Genesi 35,1-15: Giacobbe vuole che tutte le persone del sue clan, provenienti in gran parte dalla Mesopotamia e ancora osservanti di pratiche idolatriche, riconoscano e servano il Dio che ha esaudito. Da questo Dio egli riceve nuove promesse.

I racconti della Genesi documentano la protezione di Dio sui suoi eletti; la benedizione promessa si attua anche in prosperità materiale e in salvezza da situazioni difficili. Progressivamente i discendenti di Abramo, religiosamente non alla pari con il loro antenato, comprendono che Dio li assiste e li guida, ed a Lui rendono il culto dovuto. Si veda l'elogio di Giacobbe in Ecclesiastico 44, 22-23. II "clan" patriarcale che gode delle promesse divine però non è limitato ai discendenti, ma a tutti coloro che vi si aggregano con il rito della circoncisione ( vedi Gen. 17,9-14). Già sì intravvede l'universalismo della salvezza poiché le "benedizioni divine" sui patriarchi dovranno estendersi a tutti gli uomini. Giustamente Paolo afferma che chi è di Cristo è progenie di Abramo (vedi Galati 5, 26-29). II rito che ormai fa entrare nella nuova discendenza è il Battesimo.

qui l'articolo originale

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