In cosa crede il “Tempio Satanico”? Quali sono le sue pratiche?Negli ultimi mesi è diventato famoso un gruppo chiamato “Il Tempio Satanico”, protagonista di alcune notizie polemiche come la realizzazione di un monumento al demonio accanto al Campidoglio di Oklahoma City (Stati Uniti), l'annuncio della celebrazione di una messa nera in un centro dell'Università di Harvard o la campagna per promuovere il rispetto del satanismo nelle scuole pubbliche nordamericane. Molta gente si è sorpresa perché si tratta di una setta satanica finora sconosciuta, ma che ha raggiunto rapidamente una grande popolarità mediatica. In cosa crede questa setta? Quali sono le sue pratiche? Fa sul serio o vuole solo raggiungere la notorietà?
Dalla statua alle scuole, passando per l'università
Qualche mese fa il Tempio Satanico, un'organizzazione statunitense, è salito agli onori della cronaca per aver promosso l'installazione di un monumento al satanismo accanto al Campidoglio di Oklahoma City, dato che lì si trova già un monolito dedicato ai Dieci Comandamenti. Con una curiosa concezione della presenza pubblica dei segni religiosi, il progetto, che è già stato presentato, consiste in un Baphomet (figura con corpo umano e testa di caprone) in atteggiamento benedicente accanto a un pentacolo satanico (stella a cinque punte invertita) e due bambini. In base alle informazioni che sono state diffuse, il suo finanziamento attraverso Internet ha superato le aspettative, e presto sarà installato nel luogo previsto.
Nella sua pagina web ufficiale, l'organizzazione propone in modo molto peculiare il finanziamento del monumento, e sembra che abbia raggiunto un buon risultato. Per 500 dollari si potrà vedere il proprio nome nella “lista delle anime” che la statua avrà nella parte posteriore, e per 666 dollari il nome sarà in un punto più evidente – si suppone davanti –, anche se per 1.200 il nome salirà in cima alla lista. Inoltre, per 1.000 dollari si potrà avere una replica dell'opera, mentre per 100.000 l'interessato potrà ottenere una statua propria.
Una cosa che non ha avuto grande risonanza al di fuori degli Stati Uniti è la promozione delle unioni omosessuali in modo irriverente e provocatorio. Nel luglio 2013, il Tempio Satanico ha realizzato una cosiddetta “messa rosa” per celebrare le unioni civili di coppie dello stesso sesso… in un cimitero! Come spiega la pagina web, “il portavoce del Tempio Satanico Lucien Greaves ha officiato la cerimonia mentre due coppie dello stesso sesso hanno celebrato la propria omosessualità nella tomba”. Nelle fotografie pubblicate si possono vedere i protagonisti del fatto mentre si baciano sopra una lapide. Si invitano inoltre altri a fare lo stesso “peregrinando” in quel cimitero del Mississippi e inviando le proprie foto. Il motivo di questa profanazione di un recinto sacro dedicato al ricordo dei defunti è il fatto che si tratta di un camposanto della comunità battista di Westboro, il cui pastore, Fred Phelps, è stato bersaglio dei movimenti pro-omosessuali. La “messa rosa” è stata infatti celebrata sulla tomba della madre di Phelps. Il portavoce della setta è arrivato ad affermare che “sua madre ora è gay, nell'aldilà, per via della nostra Messa Rosa… e nessuno può mettere in discussione il nostro diritto alle nostre convinzioni”.
Il movimento satanico si è anche proposto l'“adozione” di una parte di una strada di New York per dimostrare il proprio carattere civico e di responsabilità sociale, ha chiesto pubblicamente la creazione di una Giornata Internazionale in Difesa degli Apostati e dei Blasfemi e ha difeso l'uso dell'espressione “Ave Satana!” nella promozione dell'aborto libero. Svolge anche una campagna chiamata “Difendere i bambini” destinata a promuovere il libero esercizio del satanismo nelle scuole pubbliche degli Stati Uniti da parte dei minorenni.
Cos'è il Tempio Satanico?
Il Tempio Satanico si considera “una religione organizzata”, e spiega che l'adorazione demoniaca è stata stigmatizzata dal mondo, e i suoi adepti “demonizzati come risultato di malintesi, intolleranza e opportunismo calunnioso”. Nella sua pagina web afferma che non c'è alcuna base storica per le accuse contro il satanismo, e si presenta come una realtà che si è definita nel XX secolo e che finora è stata estromessa dalla vita pubblica e politica. Di qui l'intenzione del gruppo – di cui non si offrono altri dati concreti – a invertire questa tendenza. Si vuole così normalizzare a livello sociale la pratica dell'adorazione del diavolo e si ritiene che “il contesto sociale non sia mai stato tanto preparato ad accogliere una nuova era satanica”.
Il leader è Lucien Greaves, che si presenta sempre come portavoce, mostrando quindi che non si tratta di un movimento gerarchizzato. Il suo vero nome è Doug Mesner. Quando tempo fa gli è stato chiesto in un'intervista del carattere satanico o satirico del Tempio Satanico, ha risposto: “Perché non può essere entrambe le cose allo stesso tempo?”. Ha anche detto che “mentre l'idea originale era che il Tempio Satanico avesse bisogno di mantenere qualche credenza in un'entità soprannaturale chiamata 'Satana', nessuno di noi ci credeva veramente”, per cui il demonio è concepito “come un costrutto metaforico in cui possiamo contestualizzare le nostre azioni”.
Il movimento dice di accettare nelle sue fila “tutti coloro che sono giusti e compassionevoli” e pone come condizione per l'affiliazione che i membri partecipino alle attività del Tempio Satanico o si identifichino con esse. Nei documenti pubblici si vuole apparire come un movimento generico che punta a “favorire la crescita della comunità e mobilitare politicamente satanisti, secolaristi e difensori della libertà individuale sensibilizzati intorno a una causa comune”. Di fatto, l'intenzione provocatoria nel dibattito pubblico è riconosciuta dal leader stesso, che parla della creazione del gruppo come una “pillola velenosa” nel dibattito sulle relazioni Chiesa-Stato.
Per restare nel gruppo – l'appartenenza al quale è considerata “un privilegio” – bisogna essere d'accordo con lo spirito e i principi della setta, perché altrimenti si può essere espulsi. L'affiliazione è gratuita, ma per avere una targhetta di accreditamento occorre sborsare dei soldi.
Le sue credenze: Satana come simbolo
Nella sua pagina web, il Tempio Satanico presenta una lunga citazione da “La ribellione degli angeli” (un libro pubblicato nel 1914 dal Premio Nobel per la Letteratura francese Anatole France), che esalta la figura di Lucifero, un essere che “a quelli che possedevano uno spirito audace, un'anima inquieta, a quelli che erano pieni di un amore selvaggio per la libertà offriva amicizia, alla quale corrispondevamo con l'adorazione”. In questo modo, spiega la figura del Demonio come un essere che riunisce in sé le maggiori aspirazioni umane e chiama alla compassione, “come un simbolo della ribellione contro la tirannia dell'autocrazia e dei dogmi arcaici”. “Satana si erige come icona definitiva della ribellione disinteressata contro la tirannia, della ricerca libera e razionale e della ricerca responsabile della felicità”.
Si tratta, quindi, di un Satana in cui si crede come simbolo più che come essere reale, “il Satana umanista”, qualcosa di necessario per distanziarsi da Dio e dalla Chiesa, “una forza simbolica” che conduce l'uomo alla sua autonomia più pura. L'organizzazione parla di lui come di una metafora della filosofia libertina, e trae il proprio concetto del Diavolo dalla letteratura moderna. Si legge la sua figura in base alla chiave etimologica di Lucifero: colui che porta la luce, colui che ha realizzato la maggiore opera d'amore per l'umanità, sacrificando la sua vita celeste accanto a Dio trasformandosi in un angelo caduto per dare agli uomini la conoscenza, e con questa la felicità.
Il “Tempio Satanico” riassume poi la sua “teologia” affermando che Dio, per via del suo carattere soprannaturale e della sua perfezione, non può interagire con il mondo creato, e per questo avrebbe creato Satana, per “presiedere l'universo come suo rappresentante”. Ribaltando totalmente la dottrina cristiana sul demonio, l'organizzazione afferma che “solo Satana può ascoltare le nostre preghiere e solo Satana può rispondere ad esse. Mentre Dio è al di là della comprensione umana, Satana desidera essere conosciuto e conoscibile. Solo in questo modo può esserci giustizia e la vita può ricoprirsi di senso”.
Presenta quindi il proprio ideale dottrinale in base all'“agnosticismo ragionevole” secondo le conoscenze umane di ogni momento storico, e in questo senso “il satanismo è una religione in evoluzione, senza gli ostacoli di dottrine arcane nate da menti timorose in tempi oscuri”. Le credenze devono essere riformulate continuamente, adattandosi ai fatti. “Questo è l'impulso luciferino a mangiare dell'Albero della Conoscenza”, afferma in un riferimento diretto al libro della Genesi e al peccato originale, intendendolo come una liberazione dell'essere umano.
L'insistenza sulla morale individuale
I responsabili affermano che porsi sotto il nome di Satana presuppone per loro “confessare lo scetticismo di fronte a tutte le cose, anche – e specialmente – a tutto ciò che è ritenuto sacro”. Ciò spiega la forte campagna dai toni provocatori e anticristiani che hanno scatenato con le loro proposte pubbliche.
Nell'evidenziare la loro “missione” e la loro dottrina, insistono molto sull'aspetto morale, presentandosi come un modo di vita conforme al “senso comune pratico e alla giustizia”, e alludono direttamente all'epicureismo. Affermano di cercare la “benevolenza e l'empatia tra tutte le persone”, basandosi su un'etica individuale che segue la propria coscienza per fare il bene. In questo modo, pretendono di contribuire con le idee sataniche alla vita pubblica. Riassumono poi la loro morale in sette principi fondamentali: agire con compassione ed empatia verso tutti gli esseri in base alla ragione, lotta per la giustizia, inviolabilità del proprio corpo, rispetto delle libertà altrui (inclusa quella di offendere), avere credenze conformi alle conoscenze scientifiche, riconoscere e correggere gli errori. Segnalano infine che “lo spirito di compassione, saggezza e giustizia dovrebbe prevalere sempre sulla parola scritta o parlata”.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]