Il rapido declino del cattolicesimo culturale può far tornare la Chiesa ad essere ciò che dovrebbe esseredi David Carlin
Quando è stata inventata la fotografia, a metà del XIX secolo, alcuni temevano che questa nuova pratica, soprattutto quando fosse stato aggiunto il colore, avrebbe condannato l’arte della pittura a scomparire. Visto che la macchina fotografica poteva rappresentare visivamente la realtà con molta più precisione del pennello, la pittura sarebbe stata meno richiesta, e la qualità e la quantità dei pittori avrebbero subito un declino. Prima o poi, quell’arte millenaria avrebbe finito per estinguersi.
Come tutti sanno, i pessimisti sbagliavano.
Lungi dal condannare l’arte della pittura, la fotografia l’ha liberata da una delle sue funzioni non essenziali: quella di rappresentare la realtà visibile. Ciò che è avvenuto nei decenni successivi, a cominciare dagli impressionisti, è stata un’esplosione di creatività nell’arte della pittura. Libera dalla necessità di fornire rappresentazioni precise della realtà, la pittura è diventata più “pura”. L’artista era più libero che mai di dar sfogo ai propri impulsi creativi e alle sue ispirazioni.
Penso che dobbiamo tenere a mente questo fatto quando pensiamo al declino del cattolicesimo, soprattutto nelle regioni più ricche del mondo. A prima vista, sembra che il cattolicesimo sia condannato a scomparire nei Paesi più prosperi, sopravvivendo solo nei più poveri.
Uno sguardo più attento, però, può convincerci del fatto che ciò che sta avvenendo è che il cattolicesimo sta perdendo solo le sue funzioni non essenziali, rimanendo così libero di diventare più “puro”. Forse questo declino è solo un preludio a una nuova e creativa era del cattolicesimo, come la fotografia è stata il preludio a una nuova e creativa era per la pittura.
Consideriamo alcune delle funzioni non essenziali che il cattolicesimo ha svolto nel corso dei secoli a favore delle società e degli individui premoderni o non pienamente moderni:
– In assenza della medicina moderna, il cattolicesimo dava alle persone la speranza che loro e i propri cari potessero essere curati miracolosamente dalle tante malattie mortali che sconvolgevano il mondo;
– Il cattolicesimo ha dato ai cattolici la speranza che, attraverso la preghiera, sarebbero stati capaci di sfuggire alla povertà, o almeno alle sulle piaghe più gravi;
– Il cattolicesimo proponeva “sanzioni celesti” per i governanti della società;
– nei Paesi cattolici, il cattolicesimo forniva buona parte del consenso culturale necessario per mantenere coesa la società;
– Il cattolicesimo, in generale, forniva le basi per innumerevoli forme di superstizione.
In quelle società premoderne o non pienamente moderne, c’erano molti motivi perché una persona fosse cattolica: motivi mondani, utilitaristici. C’erano forti motivazioni per il cattolicesimo, ma non tutti erano motivi cattolici “puri”. Già nei Paesi moderni del mondo attuale, voi, i vostri figli e i vostri nipoti non riuscirete a mantenere saldo il vostro cattolicesimo se le vostre motivazioni sono puramente utilitaristiche e mondane. Viviamo in un mondo di maggiore prosperità economica, medicina moderna, aumento delle sanzioni democratiche contro le autorità politiche che deviano dal proprio ruolo, consenso sociale con basi non religiose e una visione scientifica del mondo che tende a minare tutte le superstizioni. Il cattolicesimo, insomma, non è più “necessario” per questo tipo di cose.
E questo libera le persone perché siano cattoliche per ragioni puramente cattoliche!
Pensiamo ad esempio alla castità, che è una grande virtù cattolica. Anticamente, la castità prima del matrimonio era abbracciata dalle giovani donne (e da alcuni giovani uomini) per un motivo ampiamente utilitaristico: evitare la gravidanza. Al giorno d’oggi non è necessario essere sessualmente inattivi per evitare una gravidanza. Se un cattolico opta oggi per la castità, questa scelta può basarsi su motivi puramente cattolici: la persona sceglie la castità non per ragioni utilitaristiche, ma perché la riconosce e l’abbraccia come una grande virtù cattolica.
Può essere, allora, che il collasso del cattolicesimo “sociale” e “utilitaristico” ci porti a una grande rinascita del cattolicesimo “puro”. I cattolici meramente utilitaristici continueranno ad allontanarsi dalla Chiesa, fenomeno che accade già da decenni. I cattolici che rimarranno riscopriranno le autentiche basi della religione cattolica. La sottosocietà cattolica in America del Nord e in Europa, ad esempio, sarà inferiore a livello quantitativo, ma superiore a livello qualitativo. Ci saranno meno cattolici, ma il cattolico medio sarà “più cattolico”. Il declino numerico nel cattolicesimo, insomma, può essere il preludio a una grande rinascita della religione autentica.
È quello che penso in questo momento. In ogni caso, per quanto lo scenario attuale sembri scoraggiante, è troppo presto per disperarci. E se siete tentati di disperare, come accade anche a me molte volte, ricordatevi della macchina fotografica e del pennello…
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]