Lettera di una sopravvissuta all’aborto, Claire Culwell, al medico che l’ha abortita nel 1988
“Non solo sono nata due mesi e mezzo prima del tempo, ma con complicazioni che includevano i fianchi spostati e problemi ai piedi, e ho dovuto ricevere assistenza in ospedale. Ho portato moltissimi gessi ai piedi, un affare ai fianchi per prepararmi all’intervento e un gesso su tutto il corpo per correggere quello che mi aveva provocato l’aborto. Ancora oggi ho problemi ai fianchi e ai piedi a causa dell’aborto”. Tuttavia, “come Dio ha perdonato a me molte cose, io scelgo di perdonare lei”.
È la lettera scritta e diffusa da Claire Culwell, 26 anni, sopravvissuta a uno delle migliaia di aborti provocati dal dottor Nareshkumar Patel, famoso abortista dell’Oklahoma (Stati Uniti), oggi sotto accusa per aver prescritto farmaci pericolosi ai suoi pazienti, per abusi sessuali e molestie e per vari casi di negligenza medica. Claire ha perso il fratello gemello in quell’aborto, e oggi lavora presso la And then there were none, l’associazione di Abby Johnson per aiutare gli abortisti ad abbandonare il proprio lavoro.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]