La storia della donna del Costa Rica guarita per miracoloUn improvviso e fortissimo mal di testa, a inizio mattinata dell'8 aprile 2011, la corsa al pronto soccorso dell'ospedale “Max Peralta” di Carago (25 chilometri a est di San José, la capitale del Costa Rica) e qualche giorno fra alti e bassi, con dolori persistenti. Poi, il 14 aprile, il ricovero d'urgenza nel reparto di terapia intensiva del “Caldero Guardi” a San José. L'esame di angio-arteriografia fornì una terribile diagnosi: rottura di aneurisma fusiforme dell'arteria cerebrale media destra con emorragia subaracnoidea.
Nella cruda terminologia medica, voleva in sostanza dire che per Floribeth Mora Dìaz, all'epoca quarantottenne, sposata con Edwin Antonio Arce Abarca e madre di quatto figli, c'era poco da fare.
“Prima che il dottore Alejandro Vargas Roman iniziasse l'esame, io tenevo stretta fra le mani un'immaginetta di Giovanni Paolo II, al quale mi ero affidata con grande devozione, perché tutto procedesse bene e il medico avesse la mano ferma in quell'esame molto difficile”.