Il Presidente degli Stati Uniti riflette sulla sua visita al ponteficeParlando all'Easter Prayer Breakfast 2014 alla Casa Bianca, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha riflettuto sul suo recente incontro con papa Francesco, che ha descritto come un'ispirazione.
“Ho sentito questo spirito quando ho avuto il grande onore di incontrare Sua Santità papa Francesco”, ha affermato il Presidente ricordando il suo incontro del 27 marzo con il Santo Padre in Vaticano.
“Penso sia giusto dire che quanti di noi professano la fede cristiana, indipendentemente dalla denominazione, sono stati toccati e commossi da papa Francesco”, ha affermato, spiegato che ciò è in parte dovuto alle parole del pontefice, che offrono “un messaggio di giustizia e inclusione, soprattutto per i poveri e gli emarginati. Ci implora di vedere la dignità intrinseca in ogni essere umano”.
“Ma sono anche le sue azioni, semplici ma profonde – abbracciare il senzatetto, lavare i piedi di qualcuno davanti al quale in genere le persone ordinarie passerebbero semplicemente oltre per strada. Ci ricorda che tutti noi, non importa quale sia la nostra classe sociale, abbiamo il dovere di vivere rettamente, e abbiamo tutti il dovere di vivere in modo umile”.
Obama ha detto di aver avuto “una splendida conversazione con papa Francesco, soprattutto sulla necessità di affrontare il problema della povertà e della disuguaglianza”.
Ha poi ricordato di aver invitato il Santo Padre a vistare gli Stati Uniti, e ha citato l'esortazione apostolica del papa, “Evangelii Gaudium”, che il pontefice gli ha offerto in dono.
I resoconti sull'incontro privato tra il Presidente e il papa, durato quasi un'ora, indicano che hanno discusso su questioni come l'immigrazione, il traffico di esseri umani e la libertà religiosa, che è diventata una preoccupazione crescente per la Chiesa statunitense sotto l'Amministrazione Obama.
Nelle sue considerazioni alla prayer breakfast, il Presidente ha anche riflettuto sulla sparatoria del 13 aprile all'esterno di un centro ebraico a Overland Park, in Kansas, e ha esortato il popolo americano a unirsi contro la violenza e a ricordare che “siamo tutti figli di Dio. Siamo tutti fatti a Sua immagine, tutti meritevoli del suo amore e di dignità”.
Allo stesso modo, ha lodato l'opera svolta da vari gruppi per promuovere la pace, “la giustizia, la dignità e l'inclusione”.
“In questa settimana di Pasqua, riconosciamo che ci sono molto dolore, peccato e tragedie in questo mondo, ma siamo anche sopraffatti dalla grazia di un Dio meraviglioso”, ha commentato.
“Ci viene ricordato quanti ci ama, così profondamente da aver donato il Suo Figlio Unigenito perché potessimo vivere attraverso di Lui. E in questi Giorni Santi, ricordiamo tutto ciò che Gesù ha sopportato per noi – il disprezzo della folla e il dolore della crocifissione -, e nella nostra tradizione religiosa cristiana celebriamo la gloria della Resurrezione, perché possano essere perdonati i nostri peccati e ci venga garantita la vita eterna”.
Per Obama, la storia della passione, morte e resurrezione di Cristo “ispira tutti ancora oggi”.
“Siamo attirati dai Suoi insegnamenti senza tempo, sfidati ad essere degni del Suo sacrificio, per emulare nel miglior modo possibile il Suo esempio eterno di amarci a vicenda come Lui ci ama”.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]