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Allarme CEI: diffusione matrimoni gay all’estero registrati in Italia

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Agi - pubblicato il 10/04/14
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I vescovi italiani esprimono “gravi interrogativi” sulla decisione del Tribunale di Grosseto di disporre la trascrizione, nei registri di stato civile del Comune, un matrimonio gay contratto all’estero
"Il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna, che in forma pubblica si uniscono stabilmente, con un’apertura alla vita e all’educazione dei figli. Il tentativo di negare questa realtà per via giudiziaria rappresenta uno strappo, una pericolosa fuga in avanti di carattere fortemente ideologico".

Lo ricordano i vescovi italiani esprimendo "gravi interrogativi e non poche riserve" sulla decisione del Tribunale di Grosseto che ha disposto la trascrizione, nei registri di stato civile del Comune, di un matrimonio contratto all’estero fra persone dello stesso sesso.

La presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, in una nota, sottolinea in particolare come "al di là degli aspetti tecnici da approfondire adeguatamente in tutte le sedi competenti", da parte dei vescovi "sia doveroso" denunciare il rischio che con tale decisione sia "travolto uno dei pilastri fondamentali dell’istitutomatrimoniale, radicato nella nostra tradizione culturale, riconosciuto e garantito nel nostro ordinamento costituzionale". "In tal modo – conclude il testo diffuso oggi – perfino si riducono gli spazi per un confronto aperto e leale tra le diverse visioni che abitano la nostra società plurale".

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