La donna ha scelto il suicidio assistito in Svizzera come atto di denuncia contro la società moderna che “manca sempre più di umanità”A 89 anni un'insegnate d'arte britannica in pensione si è suicidata in Svizzera perché frustrata da come la pervasività della tecnologia abbia "trasformato tutti in robot", e abbia, "allontanato sempre più le persone".
Così ha dichiarato al Sunday Times la donna, identificata solo con il nome Anne, che aveva identificato cone nemici dell'umanità internet, i computer, i fast food, il consumismo e anche la televisione. La donna non era malata terminale o disabile ma solo contro la modernità che per lei non era sinonimo di progresso.
Inoltre come si legge sul Daily Telegraph, la donna non riusciva a vivere in questa realtà che l'ha posta di fronte alla scelta di "adattarsi o morire".
E lei lo scorso mese, come scrive Repubblica.it il 7 aprile, ha scelto la seconda strada. E' riuscita comunque a convincere i medici di non avere un "futuro invidiabile" davanti e che sarebbe morta in una casa di cura. Ma soprattutto ha continuato fino all'ultimo la sua denuncia contro la società moderna che "manca sempre più di umanità". Ad accompagnarla a Zurigo per commettere suicidio assistito c'era la nipote Linda, 54 anni, che è rimasta al suo fianco fino all'ultimo momento.