Una comunità nella periferia di Padova per ragazzi che vivono situazioni di disagioEdimar era un menino de rua, un ragazzo di strada brasiliano. Faceva parte di una banda di ladruncoli e spacciatori di droga dedita alla vita randagia, condita da furti, omicidi, armi e bullismo. Un giorno conosce però Gloria, una professoressa di Comunione e Liberazione che si appassiona a lui e lo invita a partecipare alla vita del movimento. Edimar cambia radicalmente vita, tanto che i suoi vecchi compagni tornano a cercarlo per trascinarlo nuovamente nella spirale di violenza e droga. Lui si rifiuta e allora il capobanda lo uccide a colpi di pistola.
Ispirandosi a questo giovane, Mario Dupuis fonda nel 1996 a Padova un villaggio di accoglienza per minori. Oggi Mario ha quasi 64 anni, tre nipoti, due figli su questa terra e una figlia in cielo, che si chiama Anna ed è all'origine di questa strana vicenda che ha portato alla nascita di Ca' Edimar.
Secondogenita, per un'asfissia da parto Anna è nata con una grave malformazione del cervello e ha vissuto per 15 anni intense sofferenze senza potersi muovere. Ma è riuscita a creare un terremoto attorno a sé: “Ci ha aiutato a non fermarci all'apparenza delle cose – racconta Mario, secondo quanto riportato da “A Sua Immagine” -, a cogliere la bellezza dentro a un corpicino addolorato”. Nel breve periodo che le è stato dato da vivere, Anna “è riuscita a cambiare il nostro cuore, trasmettendoci l'attaccamento alla verità della persona”.
Muore nel 1995, e allora Mario, che con i giovani viveva a stretto contatto perché insegnava elettronica nelle scuole, inizia ad occuparsi di adolescenti in situazioni di disagio, dando loro una seconda opportunità. Come era accaduto anche a lui quando diciottenne, nel '68 , in un clima di grande confusione, conosce don Luigi Giussani che lo salva da una deriva rivoluzionaria marxista.
Ed è per offrire un'altra chance a chi la vita sembra già aver messo all'angolo che è nata Ca' Edimar, prima come centro diurno, poi come casa di accoglienza dove, insieme ai ragazzi, vivono diverse famiglie ed educatori.
A Ca' Edimar è attiva la “scuola bottega”, rivolta agli adolescenti tra i 14 e i 18 anni, che offre progetti formativi personalizzati oltre a fungere come laboratorio di confronto con gli adulti all'insegna dell'accoglienza, del dialogo e della condivisione di esperienza. Per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro, c'è poi l'associazione Amici di New Labor, nata per diffondere azioni educative finalizzate al successo degli inserimenti lavorativi anche dei soggetti più difficilmente occupabili. Nel 2004 è nata una scuola di cucina che oggi è frequentata da 60 ragazzi. Mentre nel 2009 è partita una scuola per panificatori.
Nel villaggio Ca' Edimar, vivono oggi 11 minori, tutti maschi, dagli otto ai 16 anni, insieme a Mario e sua moglie e altre tre famiglie, che man mano arrivano, compiono il loro cammino e dopo un certo periodo, che può durare a volte anche anni, vanno via. Quando compiuta la maggiore età, i ragazzi escono dalla comunità, per Mario non vengono mai dimessi davvero: qualcuno chiede di rimanere ancora, altri vengono aiutati a trovare un lavoro, a studiare mediante la concessione di un prestito o borse di studio concesse da imprenditori.
“A Ca’ Edimar – aveva detto in una occasione Mario – facciamo compagnia al Mistero che attende quel sì da chi arriva lì, chiuso e arrabbiato con tutto e tutti, e facciamo compagnia all’umanità di chi, grande o piccolo, cinico o fragile, quel sì non lo sa ancora dire. E quando quel sì appare all’orizzonte, quando quel sì – o un perché no – affiora in un ragazzo, non puoi mentire dicendo 'Ce l’abbiamo fatta', puoi solo stupirti di qualcosa che accade, di Cristo che accade in quel sì”.