La “malattia del mistero” colpisce in Europa 5 milioni di persone, tra i 5 e i 50 bambini ogni 10 milaLuci accese il 2 aprile sul disturbo dell’autismo e non solo in senso figurato. Grazie alla campagna "Light it up blue", promossa dall’organizzazione internazionale Autism Speaks, i principali monumenti delle città del mondo s’illuminano di blu in occasione della Giornata mondiale dell’autismo. A Roma sarà illuminata la facciata di Palazzo Montecitorio e l’obelisco di Piazza del Popolo. La luce diventa così, nelle intenzioni degli organizzatori, “simbolo della comunicazione che si può accendere”.
La Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, indetta nel 2007 dalle Nazioni Unite, serve per promuovere la ricerca scientifica e la solidarietà in merito a un disturbo che fino a meno di dieci anni fa era ancora considerato sinonimo di pazzia (ilfatto quotidiano.it 2 aprile). In Europa l’autismo coinvolge 5 milioni di persone e colpisce tra i 5 e 50 bambini ogni diecimila, soprattutto maschi. In Italia sono 500 mila persone colpite da questa patologia per molti aspetti ancora poco conosciuta.
La “malattia del mistero” compare nell’infanzia, blocca lo sviluppo del linguaggio e la capacità di entrare in relazione con gli altri”, ma “oggi si può curare con un percorso riabilitativo. E questo grazie soprattutto al lavoro paziente di madri e padri che quotidianamente cercano di riaprire un ponte di comunicazione con i figli” (corriere.it 2 aprile). Per entrare in contatto con chi soffre d’autismo sono molto efficaci gli stimoli attraverso l’arte, fotografia, disegno, musica e sport. Il ministro della Salute italiano, Beatrice Lorenzin nei giorni scorsi ha frenato sulla correlazione tra vaccini e autismo (corriere.it 2 aprile).
Anche in Vaticano è stata ricordata la giornata. “Esiste una reale difficoltà di integrazione e di comunicazione che passa dalla persona autistica a chi entra in contatto con lei”. E’ da questa dolorosa costatazione che parte il messaggio del Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, mons. Zygmunt Zimowski. Da qui la domanda: come combattere questo stigma? La risposta è complessa e, secondo mons. Zimowski, si radica in “una etica della solidarietà, che tutti dovremmo riscoprire e alimentare”. “È necessario, scrive, intraprendere il cammino d’integrazione nella comunità, infrangendo l’isolamento e le barriere frapposte dalla patologia e dal pregiudizio, rinsaldando le relazioni interpersonali. Ciò può avvenire anche con il supporto dell’impegno sociale, con azioni sinergiche nell’ambito della cura, dell’informazione, della comunicazione e della formazione, favorendo il passaggio alla vera comprensione e all’accettazione della malattia, che mai nega o intacca la dignità di cui è rivestita ogni persona”.
Per esprimere la forte attenzione concreta che la Chiesa intende prestare a questo impegno, scrive ancora mons. Zimowski, la XXIX Conferenza Internazionale, organizzata in Vaticano dal 20 al 22 novembre prossimo dal suo Dicastero, affronterà proprio il tema: “L’autismo, malattia dai molti volti: generare la Speranza” (Radio Vaticana 2 aprile). Intanto tre ragazzi autistici hanno costruito Hugbik, una bicicletta speciale per disabili e l’hanno regalata al Papa: “Una bici a due posti fatta per persone disabili da una cooperativa, una impresa sostenibile che segue ragazzi affetti da autismo e che sta costruendo la prima esperienza in Europa di cohousing per ragazzi autistici”( greenme.it 2 aprile)