Il vescovo inglese Conry “Non possiamo promuovere questa nuova istituzione come una possibile alternativa al matrimonio tradizionale che vogliamo continuare a difendere”"Vi dichiaro marito e marito". D'ora in poi si sentirà pronunciare anche questa frase sotto la Union Jack. Sono stati infatti celebrati nel Regno Unito i primi matrimoni omosessuali, conclamati come un importante progresso dal premier David Cameron e dal suo vice Nick Clegg, che li hanno voluti a tutti i costi, contro l’opposizione delle Chiese cristiane locali.
Riforma simbolica
La riforma entrata in vigore ha in realtà un valore simbolico estremamente simbolico. Sì perché le coppie omosessuali godono già egli stessi diritti genitoriali delle coppie eterosessuali: possono ad esempio adottare bambini, ricorrere alla fecondazione assistita o alla maternità 'surrogata'. La legge inglese era stata approvata nel luglio 2013.
La posizione della chiesa cattolica
Secondo Kieran Conry, – intervistato da Agensir – vescovo cattolico di Arundel e Brighton, dove si terranno cinque tra i primi matrimoni gay, non saranno molte le coppie che decideranno di sposarsi. La trasformazione dell’istituzione del matrimonio da legame duraturo tra uomo e donna per la procreazione di figli a legame d’amore svuotato di contenuto sessuale porta confusione nella legge e nel linguaggio del Regno Unito, secondo Conry.
Le Chiese cristiane, come scrive Avvenire il 29 marzo, rischiano che vi siano ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo da coppie omosessuali che vogliono cerimonie religiose. “Se il governo ci obbliga, dovremo fare riferimento ai matrimoni gay, ma non possiamo promuovere questa nuova istituzione come una possibile alternativa al matrimonio tradizionale che vogliamo continuare a difendere”, conclude il vescovo.
“Dobbiamo ridefinire l’adulterio – dice il vescovo -. Nella vecchia interpretazione del matrimonio era il rapporto sessuale con una persona diversa dalla coppia ma se il sesso non è più, necessariamente, parte del matrimonio, che cosa è il tradimento? Anche altri termini legati al matrimonio come la parola ‘consumazione’ vanno ripensati”.