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“Famiglia, custodisci il Creato”

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 21/03/14
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L’adozione di stili di vita compatibili con la salvaguardia dell’ambiente parte dalle famiglie

"Famiglia, custodisci il Creato" è il tema della giornata di studio che si svolgerà in Vaticano il prossimo 29 marzo per iniziativa del Pontificio Consiglio per la famiglia insieme all'associazione culturale Greenaccord. Come si possono costruire e diffondere stili di vita che permettano di aumentare il livello di benessere senza però depauperare le risorse naturali per le generazioni future? Come fare perchè diventino auspicabicabili stili di vita eco-compatibili? E come portare i nuclei familiari ad adottarli affinchè si possa parlare di "conversione ecologica" della società? Sono questi alcuni degli interrogativi che saranno affrontati nel corso dell'evento del quale Aleteia è Media partner. Sul tema abbiamo chiesto qualche anticipazione al presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio.

 

In che modo le famiglie possono diventare custodi del Creato?

 

Cauteruccio: E' una grande sfida fare delle famiglie le prime cellule per la custodia del Creato. Appartiene non solo al loro ruolo di educatrici delle future generazioni ma anche in qualità di soggetti di scelte quotidiane sostenibili. Si tratta di abituarsi a piccoli gesti con un'ottica che, però, non è quella della rinuncia, ma della scelta ragionata. E' la nostra fede che ci chiede di vivere in armonia con il Creato e più "leggera", meno calcata, sarà l'orma che lasciamo nel nostro passaggio sulla terra, tanto maggiore sarà l'armonia.

 

Quanta consapevolezza c'è da parte delle famiglie che la scelta di uno stile di vita oggi influirà sull'equilibrio futuro del pianeta?

 

Cauteruccio: E' una consapevolezza che sta crescendo. C'è un problema di fondo che è la mancanza nel nostro Paese di politiche di ecologia industriale. Se i prodotti al supermercato, oltre ai valori nutrizionali e alla scadenza, riportassero anche la dicitura dell'impatto ambientale, i consumatori potrebbero essere meglio orientati nella scelta. Però anche allo stato attuale esistono dei criteri guida che le persone stanno imparando a tenere a mente, come privilegiare nella scelta i prodotti di stagione e quelli locali: è chiaro che meno trasporti vengono effettuati per rifornire i mercati, meno impatto sull'ambiente si produce. Inoltre bisognerebbe dare la preferenza ai cibi naturali e ai prodotti biologici.

 

Di solito, però, questi prodotti hanno dei costi maggiori: come si conciliano scelte sostenibili e crisi economica?

 

Cauteruccio: Anche per questo aspetto ci sono delle soluzioni. Molte famiglie si sono unite nei gruppi di acquisto solidale così che possono avere la disponibilità di prodotti di qualità ad un costo minore grazie alla rete con piccoli produttori locali. Ci sono poi delle scelte sostenibili che rappresentano forme di risparmio: non lasciare le luci accese nelle stanze quando non serve, non lasciare in standby gli elettrodomestici, non sprecare l'acqua. Anche la scelta di automobili meno inquinanti o di elettrodomestici a basso consumo, nel medio e lungo periodo produce dei risparmi che compensano i costi iniziali più alti.

 

Durante la Giornata di studio è prevista la testimonianza di una famiglia che ha partecipato al progetto di Greenaccord "La Terra è casa tua": di cosa si tratta?

 

Cauteruccio: Abbiamo coinvolto 300 famiglie di quattro diocesi – Napoli, Milano, Bergamo e Brescia – impegnate a livello ecclesiale per verificare il grado di sensibilità ai temi della sostenibilità ambientale. Ognuna di esse ha accettato di compilare ogni giorno un diario dei consumi dal quale, attraverso calcoli rispondenti a parametri scientifici, è stata evidenziata la cosiddetta "impronta ecologica", cioè l'impatto di scelte di consumo o di gestione dei rifiuti a livello familiare sull'ambiente. E' stata un'esperienza educativa interessante alla quale le famiglie hanno aderito con molto entusiasmo e collaborazione.

 

Quale obiettivo vuole raggiungere la Giornata di studio?

 

Cauteruccio: Insieme al Pontificio Consiglio per la famiglia vogliamo proporre una visione della famiglia come soggetto attivo, che non si limita a subire i cambiamenti ambientali. Papa Francesco ci ha sollecitati ad essere custodi del Creato: come farlo? Il contributo di diversi esperti evidenzierà gli aspetti critici dei nostri stili di vita per aiutarci a capire come passare a ad abitudini meno impattanti sull'ambiente. L'auspicio è che i risultati di questa giornata possano rappresentare un contributo che vada ad arricchire il lavoro del prossimo Sinodo sulla famiglia. Anche per questo motivo abbiamo affidato le conclusioni dell'incontro al cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi.

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