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Gesù guarisce

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Paolo Curtaz - Edizioni San Paolo - pubblicato il 14/03/14
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Un ritratto spesso sorprendente del Salvatore che prende in esame il racconto evangelico delle guarigioni
E c’è stato quel tale Nazoreo, Jeshua figio di Giuseppe. Su di lui hanno scritto un libro che racconta quello che ha detto e ha fatto. Non un libro qualsiasi, non una vita qualunque. E da quel libro sono nate mille vite e mille libri.

Perché quel libro, che ha parlato di quella vita, spalanca le anime.
E ci racconta di Dio.
E dell’uomo.
E del nostro destino.
E di me.

Io sono uno dei tanti che in quel libro, in quella vita, ha trovato vita e senso, desiderio e inquietudine, speranza e coraggio.

E per caso ho iniziato a scrivere libri su quel libro. Libri per riecheggiare quelle parole. Per spezzarle, per condividerle. Da anni, ormai, la mia vita si consuma (e lo fa sul serio, credetemi) nell’ascolto e nell’evangelizzazione.

Convinto dal mio editore, ho deciso di dedicare un po’ di tempo a riprendere in mano il Vangelo, a togliere la polvere che i secoli gli hanno depositato addosso. A scuotere le coscienza (la mia in primis) e spostare le sue pagine dalla sfera delle cose doverose ma inutili in cui le abbiamo posate. A rimetterlo al centro delle nostre scelte quotidiane. E, così, ho discretamente seguito Gesù nei suoi incontri. Mi sono ritrovato nell’inquietudine della samaritana e nella curiosità del giovane ricco, nel tormento di Nicodemo e nell’intima sofferenza di Zaccheo.

E ho attraversato l’Italia parlando di quegli incontri. Da Napoli a Bari, da Genova a Vicenza, incontrando migliaia di cercatori di Dio che mi onorano della loro attenzione, che leggono le mie nude riflessioni di discepolo inquieto. E con loro, più e più volte, ho sperimentato la gioia dello Spirito e l’ebrezza dell’essere Chiesa.

Ora voglio compiere un passo ulteriore. Riprendere in mano i Vangeli e rileggerli, meditarli, sviscerarli, farli parlare, cantare, vibrare.

Ora voglio seguire il Nazareno nei miracoli, nelle guarigioni che ha compiuto. Perché la folla era rapita dalle sue parole e dalla sua presenza, dal suo modo di parlare di Dio e degli uomini e di rendere bella la fede e la religione che i devoti avevano ridotto a triste osservanza di precetti, allora come oggi.

Ma era anche stupita dai gesti che il Signore compiva. Gesti di guarigione, di luce, di vita, di resurrezione, di rinascita. Gesti compiuti con discrezione e nel privato ma che, alla fine, dilagavano meravigliando le folle assetate di tenerezza.

Voglio rileggere alcuni di questi gesti, provare a immaginare lo stupore redento di chi si era ritrovato improvvisamente sanato e salvato. Perché anch’io come te, amico lettore, devo ancora essere guarito. Nel corpo, certo, ma molto di più nell’anima.

[Estratto dal libro di Paolo Curtaz, "Gesù guarisce" (Edizioni San Paolo)]

——
Paolo Curtaz è valdostano e alterna il suo tempo fra la montagna, la sua famiglia e la voglia di conoscere le cose di Dio. Ha una formazione teologica e, da anni, scambia le sure riflessioni con chi condivide la sua ricerca. Cura due siti, tiraccontolaparola.it che utilizza per la riflessione biblica e paolocurtaz.it, un blog nato per allargare la riflessioni ai temi della vita. Con l’Associazione Zaccheo, di cui è presidente, orgnizza numerose serate e week-end di esegesi spirituale in giro per l’Italia e propone viaggi biblici in Israele.
 

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