Un cambiamento positivo in direzione pro-vita?Un sondaggio schiacciante pubblicato da ComRes rivela che il pubblico britannico si oppone a grande maggioranza ai cambiamenti sulla legge concernente l’aborto previsti dal Dipartimento della Salute, che devono essere attuati senza l’approvazione del Parlamento e senza considerare l’opinione pubblica. Le nuove procedure operative indicate alle cliniche abortive elimineranno il requisito fondamentale per una donna di consultare un medico prima di abortire, sradicando in tal modo la tutela giuridica finale dell’Abortion Act del 1967.
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In qualità di Presidente dell’Istituto Dignitatis Humanae, Luca Volontè ha dichiarato: “Il governo britannico e l’industria dell’aborto sostengono di avere a cuore gli interessi della madre incinta, ma quello a cui stiamo assistendo è un cinico disprezzo per la sua salute emotiva e mentale. Piuttosto che ampliare il sostegno pastorale e medico ad una donna in questa situazione, cospirano per eliminare qualsiasi consultazione significativa, rendendo i medici poco più che funzionari dell’aborto su richiesta. Queste nuove regole mettono a rischio non solo la salute mentale delle madri, ma eliminano anche gli ostacoli che impediscono gli aborti illegali basati esclusivamente sul sesso”.
A fine gennaio l’Istituto Dignitatis Humanae aveva lanciato l’allarme sulle modifiche proposte che il Ministero della Sanità britannico (DoH) aveva pubblicato senza preavviso o notifica. In seguito alla scoperta della consultazione da parte di gruppi pro-vita, il DoH aveva tentato senza successo di chiudere il processo ben tre settimane prima della scadenza del termine. Questo fine settimana, un sondaggio di ComRes ha rilevato un’opposizione di massa a questi piani, con il 92% delle donne e l’85% degli uomini che concordano con l’affermazione: “una donna che richiede un aborto dovrebbe essere sempre vista di persona da un medico qualificato”. Inoltre, l’88% delle donne e l’85% degli uomini sono a favore del divieto di aborti basati esclusivamente sul sesso – un crimine che il Crown Prosecution Service rifiuta di perseguire, dichiarandolo “privo di interesse pubblico”.
Cercando di riscrivere la legge sull’aborto attraverso questo metodo clandestino piuttosto che attraverso un progetto di modifica della legge sull’aborto del 1967, il DoH non solo agisce contro l’opinione pubblica, ma ignora anche il Parlamento britannico, a cui non è stato concesso alcun tempo per discutere o votare la questione. Venuto a sapere che alle modifiche della pratica della legge non sarebbe stato dedicato del tempo in Parlamento, l’eurodeputato Nirj Deva, presidente del Comitato internazionale sulla dignità umana, ha detto: “Queste nuove regole rappresentano il cambiamento più significativo alla legge sull’interruzione di gravidanza sin dall’approvazione della legge sull’aborto del 1967. Sicuramente, considerando la netta opposizione del pubblico e il deficit democratico esistente su questo tema, è di primaria importanza che non si consenta il proseguimento di una tale azione senza la considerazione e il consenso del Parlamento”.
[Traduzione a cura di Aleteia]