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Internet e informazione

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Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 11/03/14
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Intervista a Andrea Melodia, presidente UCSI e ospite del prossimo hangout del WeCa

Non c'è luogo nella storia dell'umanità in cui i cambiamenti si siano svolti alla stessa velocità di quello che avviene nel web. Un servizio considerato di successo, pochi mesi dopo, può ritrovarsi nel dimenticatoio. Piccole realtà cresciute in un garage in pochi anni si ritrovano a dominare Wall Street. Ma anche l'uso che facciamo di questi strumenti muta di mese in mese. Fondamentale, dunque, per chi lavora sul web, rimanere sempre "al passo con i tempi". Anche per chi utilizza i siti web e i Social Network per attività pastorali, per la propria associazione o per la propria parrocchia è indispensabile comprendere – a volte persino anticipare – con che logica la Rete cambi. Questi i temi del nuovo appuntamento organizzato dal WeCa per il ciclo di hangout "la Rete, come viverla" che si terrà mercoledì 12 marzo alle ore 21 sul web. Tra gli ospiti di questa settimana il presidente dell'Unione Cattolica Stampa Italiana, Andrea Melodia, che Aleteia ha intervistato.

Qual'è il panorama informativo in Italia?
Melodia: L'indagine Censis-Ucsi è un patrimonio di informazione sul consumo dei media in Italia che ci dice che c'è una grande trasformazione in atto, ma anche importanti e “strane” conferme, come ad esempio il ruolo fortissimo della tv.

Invece riguardo al ruolodi internet nell'informazione?
Melodia: I numeri sono in grande crescita. Se lo si chiede ai giovani pochissimi leggono i giornali, pochi tramite la tv, e tutti tramite internet, anche se questo “tutti” esclude almeno un 30% di giovani che per motivi di povertà economica o culturali non accede a questo strumento. Anche se i dati sono comunque in crescita naturalmente. Il problema di internet è che costruisce nicchie autoreferenziali, una informazione che invece di globalizzare, isola culturalmente l'utenza. Ognuno legge per confermare le proprie idee.

E' un fenomeno simile al panorama informativo del dopoguerra coi giornali di partito?
Melodia: Il meccansimo è sempre quello: un fenomeno di radicalizzazione, con la differenza che nel dopoguerra c'erano pochi grandi giornali e grandi idee-mondo mentre oggi su internet ci sono molti piccoli gruppuscoli che scadono anche estremistici.

Un fenomeno di tribalizzazione…
Melodia: Esattamente, è qualcosa che crea gruppo sempre più autoreferenziale.

C'è un ruolo non tanto della stampa cattolica quanto dei giornalisti cattolici?
Melodia: A me piace pensare che non si dovrebbe parlare di stampa cattolica quanto di giornalismo eticamente attento, consci che informare è un servizio che si fa ai cittadini…

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