Occorre il coraggio di ripartire dalla cultura vera. Quella insita in ognuno di noiPompei crolla ancora. Dopo i due smottamenti di domenica 2 marzo, a venire giù è stato un muro di due metri in un'area non scavata di via Nola come si legge da corriere.it del 3 marzo. Si tratta del costone di una bottega chiusa al pubblico il quale ha pressato l'area a causa delle piogge, provocando così il cedimento.
Nel weekend era stato colpito anche il Tempio di Venere, da cui erano cadute pietre dalla spalletta del quarto arcone sottostante la struttura. La muratura, interessata da alcune lesioni, era già stata puntellata. Più grave il crollo del muro di una tomba della necropoli di Porta Nocera, prospiciente l'antica strada. Il muro serviva da contenimento del terreno in cui erano state poste le sepolture ed era pertanto costruito contro-terra. Gli accessi alla necropoli resteranno chiusi al pubblico fino al completamento delle verifiche del caso e al ripristino del muretto.
La vera grande bellezza
Proprio nel giorno in cui il nostro Paese trionfava con la statuetta dell’Oscar ritornata a casa nostra dopo 15 anni – e proprio grazie ad un film dal titolo evocativo, “La grande bellezza” – a Pompei si assisteva a un ennesimo, doppio crollo. Proprio nel Tempio di Venere, dea della bellezza. Magnificenza o sfacelo – come scrive agensir.it il 3 marzo. Un bivio a cui ci troviamo di fronte già da molto tempo.
Dunque magnificenza o sfacelo? Non ci si può rassegnare al predominio di quest’ultimo perché la bellezza è la nostra ricchezza più grande. Un tesoro che il mondo ci invidia e che tenta di copiare in formato digitale, come dimostra il successo planetario del film su “Pompei” e dell’omonima mostra che ha garantito al British Museum di Londra il maggior incasso di sempre. Ma per optare per la magnificenza, occorre davvero il coraggio di ripartire dalla cultura, quella vera che è insita in ognuno di noi: il desiderio di vivere sempre per una grande bellezza.