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In Europa oltre 11 milioni di case vuote e 4 milioni di senzatetto

FRANCE, Paris : vue de l'intérieur d'un immeuble vide, le 01 novembre 2008 avenue Kléber à Paris, lors d'une action d'occupation, notamment par l'association Jeudi Noir, pour demander un renforcement de la Loi SRU et la transformation des logements et des bureaux vides en logements sociaux. AFP PHOTO FRANCOIS GUILLOT

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 26/02/14
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Ai primi posti per case sfitte Spagna, Francia e Italia. Molte le abitazioni mai utilizzate nei complessi turistici
Se si mettono a confronto due dati, quello delle case vuote, disabitate, inutilizzate in Europa e quello delle persone che non hanno un tetto sotto il quale ripararsi nel vecchio continente, cosa succede? Capita di constatate che il numero delle prime è quasi il triplo del numero delle seconde: 11 milioni contro 4, per la precisione. E’ il risultato di un’inchiesta del quotidiano inglese Guardian che ancora una volta dà evidenza della forbice dell’ingiustizia sociale e dell’aumento della disparità economica prodotta dalla crisi.

 

La ricostruzione del quotidiano inglese mette in evidenza come la maggior parte delle abitazioni vuote appartengono a proprietari che le hanno acquistate come seconde o terze case) per trascorrerci le vacanze, o come punto d’appoggio nelle grandi capitali, per il classico "investimento nel mattone" piuttosto che tenere i soldi in banca o esporli alle fluttuazioni del mercato azionario. Non è un caso che il valore delle case a Londra sia aumentato del 27 per cento dal 2007 ad oggi e continua a salire mediamente del 10-12 per cento l’anno. "La morale è che in Europa, mentre si denuncia il deficit di alloggi popolari, ci sono abbastanza case inutilizzate da ospitare il doppio – anzi quasi il triplo – del numero totale dei senzatetto" (La Repubblica.it 24 febbraio).

 

"Dopo aver consumato senza ritegno ettari ed ettari di territorio per fare spazio alle cementificazioni selvagge – denuncia il sito Rinnovabili.it (25 febbraio) – senza rispettare la domanda effettiva del mercato, ci troviamo oggi con un patrimonio edilizio vecchio e ancor peggio abbandonato o inutilizzato". Al primo posto nella classifica del Guardian è la Spagna, dove oltre 3,4 milioni di case risultano inutilizzate, seguita dalla Francia con 2,4 milioni, mentre sul terzo gradino del podio c’è l’Italia dove il patrimonio edilizio abbandonato si aggira tra i 2,7 ed i 2 milioni di unità. A seguire ci sono Germania, Portogallo e Regno Unito con rispettivamente 1,8 milioni, 735.000 e 700.000 case oggi vuote ma un numeor consistente di immobili inutilizzati si trovano anche in Grecia, Irlanda e Portogallo.

 

Non è un caso che molte case sfitte si trovino in paesi meta tradizionale di vacanze da tutta Europa: Spagna, Italia, Francia, Grecia. Molti di questi appartamenti, spiega il quotidiano londinese, sono situati in vasti complessi per vacanze edificati durante il boom edilizio precedente la crisi finanziaria globale del 2007-’08, che sono poi rimasti completamente inutilizzati, come "delle città fantasma da cui sia fuggita la popolazione, o meglio in questo caso come se la gente non vi fosse mai entrata, o perché i costruttori non sono riusciti a venderle o perché gli acquirenti non sono riusciti ad affittarle né avevano intenzione di andarci a stare loro".

 

Gli attivisti impegnati nelle campagne per la casa reputano questo fenomeno “uno spreco scioccante” soprattutto se si pensa che basterebbero la metà di queste case per risolvere il problema dei senza tetto. Come rileva Redattore sociale.it (24 febbraio), riprendendo l’inchiesta del Guardian: “’E’ un numero imponente. Le case vengono costruite perché le persone possano viverci, se non ci si vive dentro, allora c’è qualcosa di molto sbagliato nel mercato immobiliare’, così commenta David Ireland, amministratore delegato dell’associazione Empty Homes, che promuove campagne per rendere disponibili le abitazioni sfitte a chi necessita di un alloggio. Anche Freek Spinnewijn, direttore del Feantsa, un’organizzazione che raggruppa diverse associazioni per gli homeless in tutta Europa, dichiara che ‘i governi dovrebbero fare quanto più possibile per mettere le case vuote sul mercato. Il problema dei senza fissa dimora sta peggiorando in tutta l’Unione europea. Il modo migliore per risolverla è mettere le abitazioni sfitte sul mercato’”.

 

In effetti qualcosa si muove: il mese scorso la Commissione europea – davanti alla quale era stata portata la questione – ha adottato con 349 voti favorevoli e 45 contrari una risoluzione per "sviluppare una strategia europea sul problema delle persone senza fissa dimora senza ulteriori ritardi". Tuttavia sembra difficile immaginare leggi che obblighino i proprietari a mettere alloggi inutilizzati a disposizione di chi non ha casa.

 

Al contrario, nel Regno Unito e altrove sono state recentemente rese più severe le norme per impedire agli "squatters" di occupare case vuote e stabilircisi almeno temporaneamente. Recentemente proprio un’inchiesta del Guardian ha rivelato che a Londra, su Bishop Avenue, una strada soprannominata "la via dei miliardari", la maggior parte delle abitazioni, tutte ville lussuosissime, sono disabitate da un quarto di secolo e alcune stanno letteralmente andando in pezzi. Appartengono per lo più a sceicchi arabi e il loro prezzo di mercato, nonostante l’aspetto fatiscente, continua a crescere (Repubblica.it 24 febbraio).

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