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Con la cultura non si mangia? A Torino non ci credono

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Aleteia - pubblicato il 25/02/14
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I valori della condivisione e della trasparenza strumenti virtuosi per far ripartire il Bel Paese Il 22 febbraio si è svolto l’International Open Data Day, la “giornata internazionale dedicata alla libera circolazione dei dati e alla trasparenza” che ha visto la Fondazione Musei Torino protagonista, prima istituzione museale in Italia a seguire l’esempio dei più grandi musei del mondo, come si legge dal Quotidiano Piemontese del 21 febbraio.

Creazione di valore 
Cosa sono gli Open Data? Sono gruppi di dati che vengono resi liberamente accessibili. Senza limiti di diffusione ed utilizzo. Lo scopo è creare valore attraverso la progettazione di nuovi software, servizi, prodotti, come riportato sul sito della Fondazione, la quale ha messo a disposizione di tutti gli interessati i cataloghi delle opere, dei restauri e dei prestiti insieme ai dati relativi all’affluenza di visitatori, quelli delle metriche di Google Analytics e dei social media. Una volta condivisi, chiunque potrà sviluppare un progetto in modo da ricavare da questi dati un utile economico.

Condivisione e trasparenza per il rilancio dell’Italia
Gli Open Data potrebbe essere di grande aiuto all’economia italiana immersa in una crisi senza fine. Un’idea che nel caso torinese punta, con la naturalezza di cui sembrano deficitarie le istituzioni, su quello che di meglio l’Italia ha da offrire: la cultura. Creare valore attraverso le attività, l’interazione, la collaborazione, la partecipazione dei cittadini: questo dovrebbe essere il compito dello Stato, parafrasando il Foucault del Corso al Collège de France. Condizione necessaria è la libertà, che oggi diventa libertà d’accesso, trasparenza e condivisione, e che potrebbe garantire al nostro Paese la possibilità di esprimere tutto il suo potenziale in un campo in cui, virtualmente, non ha rivali al mondo.

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