La vincitrice di Sanremo 2014 difende la vita anche a costo di andare controcorrenteArisa, la cantante che ha vinto il 64mo Festival di Sanremo con la canzone “Controvento”, è “una giovane artista capace di sano anticonformismo non solo sul palco, anche fuori” (blog di Giuliano Guzzo, 23 febbraio).
Apparsa quasi spaesata sul palco del Teatro Ariston mentre veniva proclamata vincitrice, sempre semplice e con poche sovrastrutture, non esita a manifestare idee controcorrente, come ha fatto in un’intervista del 2009.
In quell'occasione, alla domanda “Abortirebbe mai?” rispose sicura: “Mai”. “Per mettere meglio a fuoco la sua posizione in fatto di morale, il giornalista passò subito dopo a sondare il parere dell’artista sulla vicenda, allora più dibattuta di oggi, di Eluana Englaro (1970-2009). Il quesito fu posto in modo a dir poco brusco: 'Caso Englaro: vita a tutti i costi o staccare la spina?'”.
“Dopo quel coraggioso ed antiabortista 'mai', Arisa avrebbe avuto tutta l’occasione di rientrare nei ranghi del politically correct”, ma non lo fece, confermando decisa: “Vita a tutti costi. C’è sopra Uno solo che decide della nostra vita”.
Non per queste risposte bisogna confondere la cantante per “una cattolica scatenata”, visto che nella stessa intervista aggiungeva di andare a Messa pochissimo, “quasi mai”, “ma le va dato atto di essere una con idee chiare e decisamente scomode”.
Su queste idee non ha probabilmente cambiato idea, dato il suo dichiarato attaccamento alla coerenza, al punto da affermare “Non vorrei tornare a fare l’estetista, ma se serve per la coerenza, torno. Si è più forti se non si scende a compromessi”.
“Nessuno vuole fare della vincitrice di Sanremo un’icona pro-life, ma in un modo di cervelli clonati è bello sapere di una voce 'controvento'. In tutti i sensi”.