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La magia, peccato grave contro la fede

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Credere - pubblicato il 21/02/14
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Non c’è alcuna differenza tra magia “nera”, “bianca” o “rossa”di Stefano Stimamiglio

Don Gabriele, abbiamo parlato di satanismo e di messe nere. Si sente parlare però spesso anche di magia. Di che cosa si tratta?

Come sempre, il Catechismo ci fornisce la risposta migliore quando si parla di argomenti attinenti alla fede. Al n. 2.117, ecco cosa si legge: “Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo – fosse anche per procurargli la salute – sono gravemente contrarie alla virtù della religione”. Questo ci dice due cose. Innanzitutto, che la magia ha l'ambizione – attraverso filtri magici, incantesimi, rituali, preghiere, cibi e bevande maleficate fatte ingerire alle persone da colpire, sfere di cristallo, eccetera – di modificare il corso degli eventi umani e naturali utilizzando le potenze occulte, cioè demoniache: far innamorare una persona, guarire una malattia, uccidere qualcuno, farlo ammalare, provocare eventi atmosferici…In altre parole: la magia è fare del male per mezzo del demonio. Anche i riti compiuti con quella che si chiama “magia bianca”, che viene spacciata per “buona” – nel senso che promuove fini apparentemente non malvagi come ad esempio trovare un lavoro -, e quella “rossa”, che è a sfondo sessuale e influisce nella sfera dei sentimenti, è in realtà identica a quella “nera”: il mago si rivolge sempre alle forze occulte attraverso dei riti di invocazione. Non c'è quindi, in sostanza, alcuna differenza tra magia “nera, “bianca” o “rossa”.

E la seconda cosa?

La seconda è che la magia è gravemente contraria al primo comandamento, che suona così: “Non avrai altri dèi di fronte a me” (Esodo 20,3). Chi si rivolge ai maghi, ai cartomanti, agli occultisti, ai santoni, eccetera per avere divinazioni sul futuro o compiere riti magici, compi peccato grave contro la fede e deve confessarsi per tornare in grazia di Dio, anche se l'episodio risale a molto tempo prima.

Non è creduloneria? Chi crede più ai maghi?

Il nostro mondo occidentale, ricco e ipertecnologico, non ha nulla da invidiare, mi crede, con quanto accadeva alle popolazioni primitive – che ben conoscevano le potenze preternaturali – e, più tardi, ai popoli del Medioevo. Moltissime persone, ancor oggi, fanno l'occhiolino alla magia e ai suoi sacerdoti, i maghi.

Una persona in grazia di Dio è preservata dagli effetti di questi riti magici?

E' molto più difficile colpire una persona che si trova in stato di grazia, tuttavia non è certamente impossibile.
 

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