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Cosa sono i neodiritti?

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Aleteia - pubblicato il 12/02/14
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Alcuni gruppi vogliono imporre a tutti la propria visione della vita senza possibilità di criticadi Profesionales por la Ética

In questa sede ci siamo riferiti di recente ai neodiritti in relazione all’ideologia di genere, ma questo concetto ha più dimensioni, che abbiamo esposto il 2 febbraio nella Marcia Europea per la Famiglia e l’Infanzia:

Con il neodiritto per cui la donna dispone del proprio corpo (come se non ne disponesse in ciascuna delle sue azioni), senza “imprevisti” che le ricordino le sue differenze con l’uomo, si viola il diritto fondamentale alla vita di bambini che non potranno mai lamentarsi né esigere di essere difesi da questi diritti che difendono tutti.

Con il neodiritto ai nuovi modelli di famiglia e la loro equiparazione al matrimonio, si diluisce e si sminuisce la cellula fondamentale della società, le cui origini e la cui ragione non sono un’invenzione umana senza senso, ma una strategia biologica per la sopravvivenza e il benessere della prole.

Con il neodiritto ad adottare bambini da parte di coppie omosessuali, si dimentica il diritto fondamentale dei minori a un padre e a una madre, e al contesto più naturale e benefico possibile per la loro formazione.

Con il neodiritto statale a imporre una visione etica e morale controversa fin dalla tenera età, si dimentica il diritto dei genitori di educare i figli in base alle proprie convinzioni e il diritto dei bambini di essere bambini.

Con il neodiritto di alcuni gruppi a imporre a tutti la loro visione della vita senza possibilità di critica, perdiamo tutti la libertà d’espressione e di pensiero (Rapporto Lunaceck).

Perché crediamo che la democrazia debba permettere la libertà d’espressione e di convinzioni, perché vogliamo continuare ad essere liberi, perché vogliamo continuare a educare i nostri figli in base alle nostre convinzioni, perché crediamo nel matrimonio come base naturale di una società, perché vogliamo che i bambini abbiano diritto a una famiglia che permetta il loro sviluppo nelle condizioni più idonee.

Perché crediamo fermamente che l’ideologia di genere, con il suo progressivo inserimento sociale fin dalla più tenera età, non ci porta a una società migliore, ma il contrario. Professionisti di vari settori si uniscono alla mobilitazione europea a favore del matrimonio naturale e del diritto dei bambini di avere un padre e una madre.
Come giuristi, difendiamo il fatto che la legge protegga i minori e fornisca loro un riferimento maschile e femminile chiaro e stabile.

Allo stesso modo, affermiamo che la famiglia costituita da un uomo e una donna è la base della società e merita un riconoscimento giuridico e un trattamento sociale e politico preferenziale.

Come educatori, ci ribelliamo di fronte alle imposizioni ideologiche nelle scuole per snaturare la realtà e mettere in discussione l’identità sessuale dei bambini e dei giovani arrivando, con il pretesto dell’uguaglianza di genere, all’estremo di non permettere ai bambini di giocare a calcio nel cortile della scuola.

Come professionisti sanitari, proclamiamo che l’educazione sessuale imposta dalle amministrazioni negli ultimi anni è stata un fallimento assoluto che ha provocato solo infelicità, gravidanze di minori e aumento del numero di aborti chirurgici e farmacologici.

Come cittadini, esigiamo che nella legislazione spagnola venga ristabilita l’istituzione matrimoniale, con tutti i benefici che la società le deve e con l’esclusività per l’adozione di minori.

Combatteremo la perversione dei diritti umani, strumentalizzati da minoranze antifamiglia, come la lobby omosessuale, che vogliono imporsi alla società con la forza dei vecchi totalitarismi.

Articolo di Alicia V. Rubio Calle

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

 

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