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La trincea dell’evangelizzazione? L’industria della moda

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Aleteia - pubblicato il 10/02/14
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Prima i cattolici dominavano le arti. Possiamo farlo ancoradi Sequoia Sierra

Nel corso dei secoli, la Chiesa cattolica è sempre stata patrona delle arti; solo nell'ultimo secolo la situazione è drammaticamente cambiata, mentre il mondo iniziava una precipitosa spirale discendente verso un'allarmante decadenza morale. Tutto si è modificato rapidamente, e c'è una grandissima differenza tra ciò che era normale e accettabile nel 1900 e ciò che lo è oggi. Il Novecento è stato un secolo che ha davvero mostrato il pieno regno di Satana.

Dopo questo cambiamento radicale, molti cattolici praticanti si sono ritirati da molte industrie e campi come la cinematografia e la moda, o hanno avviato proprie imprese gestite da cattolici e che in realtà sono solo per cattolici. Pur se lodevoli, questi approcci non andranno molto lontano sulla via dell'evangelizzazione. Se vogliono avere un vero impatto, i cattolici devono dirigere i propri sforzi verso un pubblico più ampio – nella fattispecie la società secolare. Se i bloggers non dovrebbero rinunciare a ciò che stanno facendo, non è abbastanza – abbiamo bisogno di cattolici che lavorino davvero nel settore della moda, in quello cinematografico e in quello musicale, e che creino e dirigano progetti che raggiungono milioni di persone.

Abbiamo bisogno di persone che stiano nelle trincee. Abbiamo bisogno di cattolici nelle settimane della moda in tutto il mondo, nelle industrie, nelle riunioni editoriali delle riviste di moda, in passerella; dobbiamo essere quelli che vestono le celebrità per gli eventi da red carpet e disegnano l'ultimo grido della moda. I cattolici dovrebbero trovarsi in tutti gli aspetti dell'industria cinematografica e di quella della moda, soprattutto in quest'ultima perché pochissimi cercano perfino di entrare in questo settore.

Tra le tante ragioni per la mancanza generale di cattolici in questa industria, sembra che l'ambiente e il conflitto che possono trovare siano aspetti che allontanano molti. La cultura della moda è molto secolare? Sì. Ad ogni modo, non è forse uno dei primi luoghi dove siamo chiamati ad andare – per lavorare e toccare la vita di quanti mancano di una vita spirituale, che arrancano, persi come pecore senza pastore? Se non entriamo nel mondo della moda, potrebbero non arrivare mai a conoscere Cristo. Come sapranno che la gioia vera e duratura non deriva dalle cose materiali con cui lavoriamo e che creiamo nella moda, ma da Gesù stesso? Non è neanche necessario dire qualcosa su chi siamo, o portare la religione appesa alla manica; le nostre convinzioni e la nostra testimonianza possono essere viste senza che si debba dire una sola parola sul fatto di essere cattolici – e questa è una qualità che attira e intriga. La gente vuole quella gioia, vuole quella pace e consolazione che vede sul nostro volto; vede un certo decoro nel nostro modo di essere, e la nostra sola presenza richiamerà la sua attenzione perché portiamo qualcosa che cercano ma che non hanno ancora trovato. Abbiamo la perla che stanno cercando, e solo avendo un contatto con loro – stando tra loro ed essendo uno di loro – possiamo sperare di realizzare un cambiamento in loro.

Nostro Signore ha detto: “Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi” (Luca 5:32). Anche noi, quindi, siamo chiamati a imitare Lui che è diventato uno di noi per salvarci. E allo stesso modo, in qualche misura, dobbiamo diventare come i nostri fratelli immergendoci nel loro mondo per salvarli. Sorprende sempre come tanti siano ricettivi alle convinzioni di qualcuno, come la loro anima sia come il deserto che anela all'acqua. Credo che gran parte della loro apertura alla bellezza e alla verità del vivere autenticamente la fede cattolica derivi dal loro stesso essere. Come artisti, hanno un legame speciale con il divino; in particolare, hanno un desiderio incredibilmente forte di creare e toccare la bellezza, e visto che la loro vita si centra intorno all'arte, una parte della loro anima è molto acuta e aperta alla bellezza ovunque si trovi. Sì, ci sono coloro che sono completamente ostili a ciò che uno rappresenta, ci sono quelli che hanno un'agenda e lavorano sodo per implementarla. Ci saranno prove, tentazioni e tempi oscuri quando ci chiederemo se stiamo facendo la cosa giusta – ma abbiamo il diritto di stare lì, nel mezzo della battaglia.

Sequoia Sierra è una stilista e designer che vive a Los Angeles. Lavora nel campo televisivo e cinematografico e scrive editoriali, oltre ad avere altre attività imprenditoriali. È anche laica professa dell'Ordine Norbertino di Prémontré sotto l'abbazia di St. Michael di Silverado, California. Alcuni dei suoi lavori possono essere consultati su www.SequoiaSierra.com.

[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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