Diversità non è disuguaglianza, è ricchezza, è reciprocità, è sinfoniadi Gianni Epifani
“Le questioni dell'anima femminile non possono essere trattate modellando la donna in una forma definita più accettabile per una cultura inconsapevole” si legge in un libro della scrittrice statunitense Clarissa Pinkola Estés. “Né l'anima – continua – può essere piegata in una forma intellettualmente più accettabile per coloro che pretendono di essere gli unici portatori della consapevolezza”. Questa frase sintetizza in modo straordinario il millenario limite culturale all'uguaglianza di genere. E' però qualcosa di più di un modo sofisticato per denunciare che, nonostante i ripetuti riconoscimenti formali e normativi, la parità tra donne e uomini – che dovrebbe concretizzarsi in uguale dignità, uguali diritti e stesse opportunità e libertà di scelta – nella pratica non è ancora una realtà.
E' qualcosa che va oltre la coscienza del pregiudizio, l'avversione nei confronti dei ruoli femminili e maschili stereotipati, delle espressioni ed immagini fondate su presunte superiorità o inferiorità di genere. Questa frase, che è un manifesto dell'uguaglianza, mette l'accento paradossalmente proprio sulla diversità. Lascia intuire e appena intravedere un universo ricco di forza, sensibilità, creatività che Giovanni Paolo II ebbe a definire come “maternità affettiva, culturale e spirituale, dal valore veramente inestimabile, per l'incidenza che ha sullo sviluppo della persone e il futuro della società”. Un universo che è proprio della donna, insondabile all'uomo – custode a sua volta di un mistero diverso – ma necessario a riconciliarlo con la vita. Un universo da valorizzare e salvaguardare, perché le donne, senza le cui doti “la vocazione umana non può essere realizzata”, ha ricordato Papa Francesco, non debbano snaturarsi in nome della parità, ma restare quel concentrato di “delicatezza, peculiare sensibilità e tenerezza” indispensabile per il progresso della società.
Diversità non è dunque disuguaglianza, è ricchezza, è reciprocità, è sinfonia. Come nella musica l'esperienza sinfonica permette di integrare – pur senza confonderle – le differenti sonorità, così nella vita l'unione uomo donna, ciascuno apportando le sue peculiari doti, rende piena la verità dell'esistenza. “Dalle opposizioni – diceva infatti Eraclito – riesce la più bella armonia”.