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L’ossitocina, la molecola della morale?

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Mirko Testa - Aleteia Team - pubblicato il 14/01/14
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I primi studi empirici ci dicono che questo ormone agisce spesso sulla base di una predisposizione geneticaViene invocato come un sicuro rimedio contro ansia e timidezza. Spesso definito l'ormone “anti-scappatelle”, “l'ormone dell'amore” o del buonumore, sarebbe anche il responsabile della memoria in grado di rafforzare i ricordi dell'infanzia legati al rapporto con la mamma. Insomma, stando a quando si legge e si sente in giro, potrebbe essere una panacea sociale. Stiamo parlando dell'ossitocina.

L'ossitocina è un potente ormone, o più precisamente un peptide, scoperto nel 1906 da Sir Henry Hallet Dale, che nei mammiferi è stato reclutato per permettere al cervello di estendere la cura di sé ai figli nonché a un cerchia più ampia di relazioni d'assistenza. E' stata associata alla fiducia, principalmente per il ruolo che essa ha nel far crescere il livello di tolleranza verso gli altri e nel far diminuire la paura e le reazioni di fuga. Ecco perché, secondo alcuni ricercatori guidati dal neuroeconomista Paul Zak, in una piccola molecola potrebbe essere racchiuso un fortissimo collante sociale. Una molecola capace quindi di indurre una maggiore fiducia nel prossimo, un più sviluppato senso di cooperazione, altruismo, in poche parole la chiave per una società giusta e migliore, come aveva suggerito già nel 2005 un celebre articolo su Nature.

Eppure la verità sembra essere più complessa. Per saperne di più abbiamo intervistato il prof. Antonio G. Spagnolo, direttore dell'Istituto di Bioetica dell'Università Cattolica del S. Cuore di Roma.

Cosa succede davvero con questa ossitocina?

Antonio G. Spagnolo: Dunque, l'ossitocina è un farmaco che è stato identificato per altre ragioni, per altri motivi rispetto a quello di cui noi ora stiamo parlando. E quindi si tratta, come si dice in gergo, di una scoperta “non prevista”. Quello che si è notato è questo: che l’assunzione dell'ossitocina, soprattutto per via nasale, migliorerebbe la relazione con le persone, apporterebbe un miglioramento del tono, un aumento della fiducia nei confronti delle persone, l’altruismo, ecc. E sono stati eseguiti degli esperimenti per verificare quanto questo fosse effettivamente reale, quindi se l’impressione iniziale, quello dell’amore, della fiducia, ecc., fosse qualcosa di verificabile. Quindi, nella letteratura sono noti tanti esperimenti mentali, tanti giochi diciamo, fatti per verificare – anche nei confronti dell'effetto placebo con soggetti quindi che assumono l’ossitocina e soggetti che non la assumono -, come si comportano le persone nello scegliere chi uccidere, oppure nel dividere una somma di denaro.

Ci sono però degli altri aspetti: un articolo che ho letto sulla rivista Frontiers in Human Neuroscience per esempio dice che ci sono due facce di questa medaglia, e che non sempre possiamo definire l’ossitocina una molecola della morale. In che senso? In altre parole, quando in questi giochi mentali, in questi esperimenti, la persona, il destinatario delle proprie scelte era uno del proprio gruppo, della propria famiglia, del proprio ambito, si verificava una migliore predisposizione, un maggior altruismo, un aumento del legame, ecc., e quindi si risultati rispecchiavano quanto effettivamente si riteneva. Quando, invece, il destinatario della scelta era uno al di fuori del proprio ambito, della propria etnia, della propria famiglia, anche in senso allargato, le cose si invertivano, e quindi c’era un maggior rigetto, una maggior sfiducia, e quindi l’effetto che si produceva era diverso, quasi contrario.

Quest’aspetto va perciò valutato in relazione a chi si ha di fronte. L’altro elemento che mitiga quest’effetto della molecola è legato invece ad un aspetto genetico: e cioè si è visto che un particolare profilo genetico delle persone che assumevano l’ossitocina era in qualche modo il vero "responsabile" di questo beneficio. E allora dobbiamo dire che l’ossitocina in realtà funziona con un certo tipo genetico, ma non funziona con un altro tipo genetico. Ecco, questi dati empirici ci indicano che è troppo semplicistico stabilire questo tipo di collegamento tra ossitocina e comportamenti morali senza ulteriori precisazioni.

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