Le religiose statunitensi che si occupano di anziani bisognosi hanno ottenuto una pronuncia della Corte suprema sul “mandato contraccettivo”“Trattare sempre la vita con rispetto”: è in nome di questo imperativo, pronunciato insieme ai voti religiosi, che le Little Sisters of the Poor, la congregazione delle Piccole sorelle dei poveri di Baltimora, si sono trovate capofila di decine di enti negli Stati Uniti che chiedono l'esenzione dalla costrizione di fornire contraccezione, sterilizzazione e farmaci abortivi ai propri dipendenti così come previsto, tra le altre misure, dalla riforma sanitaria voluta dal presidente Obama. Con un importante riconoscimento giunto proprio la sera del 31 dicembre.
Dallo scorso autunno le Piccole sorelle dei poveri di Baltimora, che gestiscono 30 case di riposo per anziani bisognosi negli Stati Uniti, si sono trovate improvvisamente proiettate fuori dalla “vita umile, semplice e nascosta” che contraddistingue il carisma della congregazione per impegnarsi in prima linea contro il governo americano e la riforma sanitaria che chiede ad ogni datore di lavoro di sostenere i costi delle prestazioni sanitarie per i propri dipendenti comprese quelle relative a contraccezione, sterilizzazione e farmaci abortivi. Lo scorso 31 dicembre, un giudice della Corte suprema, Sonia Sotomayor, ha accolto la richiesta presentata dalle suore di sospensione di tale obbligo.
La sospensione temporanea del “mandato contraccettivo” è stata una notizia bomba, che ha svegliato le redazioni americane dal torpore festivo alle 22 e 30 dell'ultimo dell'anno. Le sorelle dei poveri sono state le prime a sorprendersi. «Sapevamo che il giudice Sotomayor era stata invitata a far cadere la palla di Times Square nelle celebrazioni per l’ultimo dell’anno», ha spiegato madre Loraine Marie Clare Maguire, superiora della congregazione. Proprio la palla di cristallo gigante la cui rituale scivolata lungo una pertica di metallo è diventata per milioni di americani il simbolo del nuovo anno. «La nostra richiesta di un’opinione le era arrivata il 31 sera – continua la superiora –. Non ci aspettavamo una risposta fino ai primi di gennaio». Il che sarebbe stato un problema. Perché senza un blocco degli obblighi di Obamacare nei loro confronti, le religiose avrebbero accumulato multe a partire dalla mezzanotte, al ritmo di 100 dollari al giorno per dipendente. Invece Sotomayor, responsabile a nome della Corte suprema dei casi urgenti del Decimo circuito, che comprende il Colorado, ha redatto una risposta pochi minuti prima di presentarsi a Times Square (Avvenire 6 gennaio).
Sorprende la tempestività del giudice ma non la decisione: «Su 20 casi come il nostro, 18 hanno ricevuto l’esenzione in primo grado», ha spiegato madre Macguire. Ora il governo ha risposto all’ingiunzione, ribadendo alla Corte Suprema che le Little Sisters devono mettere per iscritto la loro obiezione. «Le organizzazioni che optano di non fornire copertura sanitaria diretta per farmaci contraccettivi – ha scritto il dipartimento alla Giustizia – devono certificarlo. Questo obbligherà un’assicurazione esterna a coprire quei costi» (Avvenire 6 gennaio).
Ma le Piccole sorelle e gli enti che hanno che hanno promosso il ricorso non sono d'accordo: non vogliono scaricare con una firma la responsabilità di pratiche abortive a terzi. Un eventuale documento di questo tenore “rimarrà per sempre come un’autorizzazione a compiere pratiche abortive a nostro nome” (Avvenire 6 gennaio).
Continua quindi l'opposizione dei cattolici a questa parte della riforma sanitaria del presidente americano. L’arcivescovo di Louisville Jospeh Kurtz, che ha sostituito Timothy Dolan alla guida della Usccb (Conferenza episcopale degli Stati Uniti), ha inviato una lettera molto dura ad Obama sul tema dell’obbligo di includere pratiche contrarie alla dottrina morale della Chiesa nei pacchetti assicurativi dei dipendenti delle istituzioni religiose. Nella missiva, resa pubblica il 31 dicembre e consultabile sul sito della Conferenza episcopale, garantendo preghiere e benedizioni per il Presidente e il suo agire al servizio della Nazione, si ribadisce ancora una volta che l’Affordable Care Act apre una ferita nella sfera del principio costituzionale americano «First Freedom» («prima di tutto la libertà») (La nuova Bussola quotidiana 5 gennaio).