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Il “giocattolo” teologico

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L'Osservatore Romano - pubblicato il 24/12/13
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Il significato dei piccoli Gesù di cera che prendono posto nel presepio di Natale.di Sylvie Barnay 

"I tesori delle chiese e i depositi dei musei a volte li conservano ancora nei loro scrigni di paglia. Vengono da sempre fabbricati artigianalmente nei monasteri. Questi giocattoli teologici raccontano anche a modo loro la bella storia della Natività", scrive la storica. I primi Gesù di cera – continua l’articolo – fanno la loro apparizione alla fine del XIV secolo. Vedere il bambinello di Natale modellato con la cera è per il mondo medievale un modo di esprimere la duplice natura di Cristo, umana e divina, come la cera, che è solida e liquida. In Italia, nelle case fiorentine delle classi signorili, le giovani possedevano simili oggetti per giocare con il Cristo bambino, in una santa familiarità che consisteva nell’imitare la vita della Vergine Maria. Se ne servivano così per la meditazione e l’edificazione, ma anche come modello e materializzazione delle loro immagini interiori.

Fonte L’Osservatore Romano

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