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L’obesità è un problema. Due antiche virtù possono aiutare

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Alvaro Real - Aleteia Team - pubblicato il 16/12/13
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Giornata della persona obesa: mille milioni di adulti sono sovrappesoL'obesità è diventata un'epidemia mondiale. Secondo quanto ha reso noto l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), “ogni anno muoiono come minimo 2,6 milioni di persone a causa di obesità e sovrappeso”. Mille milioni di adulti sono sovrappeso, e se non si agisce questa cifra supererà i 1.500 milioni nel 2015. Più di 42 milioni di bambini nel mondo sono sovrappeso, e tutto è dovuto a uno squilibrio tra le calorie ingerite e quelle bruciate. Come combattere questa nuova epidemia del XXI secolo?

“L'aumento del consumo di alimenti molto ricchi di calorie senza un proporzionale aumento dell'attività fisica produce un aumento di peso”, spiega l'OMS, aggiungendo che “allo stesso modo la diminuzione dell'attività fisica produce uno squilibrio energetico che sfocia nell'aumento di peso”. Si tratta di un problema di abitudini e costumi, molto diffuso e per il quale serve una presa di coscienza.

Il docente di Nutrizione e Bromatologia dell'Università CEU San Pablo Gregorio Varela ha osservato che è necessario “che ci convinciamo a livello individuale e a livello collettivo che possiamo farcela”, e ha chiesto di “non gettare la spugna in ciò che riguarda la prevenzione dell'obesità e della vita sedentaria”. Nel primo studio disciplinare pubblicato su questa problematica e diretto dal docente, si propongono alcune misure per combattere uno dei grandi mali della società: “Aumentare l'attività fisica, diminuire la vita sedentaria, aumentare l'allattamento, migliorare lo standard dietetico, vigilare sull'ambiente e l'orario dei pasti o diminuire lo stress”.

L'obesità dipende dalla gola?

L'obesità è stata a volte catalogata come conseguenza del peccato della gola, e la Dottrina della Chiesa indica come rimedio migliore per la gola l'astinenza e il controllo da applicare al mangiare e al bere. Una misura che non è costante né invariabile, perché dipende in gran parte dall'attività della persona e dalla sua costituzione fisica e genetica. A un atleta non può servire la dieta di un anacoreta, né quella di un giovane studente può essere andar bene a un contadino o a un operaio.

L'astinenza serve per opporsi a disordini e vizi come la gola ed è utile per momenti in cui il cibo è consumato in modo tale da pregiudicare anziché beneficiare la salute del corpo. Ad ogni modo, è molto difficile che la golosità e il consumo elevato di alimenti possano presupporre un peccato grave come la gola, visto che raramente distruggono l'uso della ragione e in molte occasioni c'è una mancanza di informazione su quali alimenti possono essere positivi o nocivi per la nostra dieta.

Anche se la gola non è direttamente collegata al sovrappeso, la temperanza come virtù può servirci per controllare problemi e squilibri alimentari. San Tommaso d'Aquino – che era sicuramente obeso – la riteneva una virtù speciale e può servire per governare e controllare il desiderio dei piaceri e dei diletti che attirano maggiormente il cuore umano. Alimentarsi non è altro che uno degli appetiti naturali associati alla conservazione dell'individuo umano, e la moderazione collegata alla temperanza può essere fondamentale per un controllo corretto della nostra alimentazione e per la conoscenza del nostro corpo.

Misure basate sulla temperanza

Alcune delle misure suggerite dallo studio “Obesità e sedentarietà nel XXI secolo: cosa si può e si deve fare?” sono basate sulla conoscenza del proprio corpo e su virtù e abitudini salutari fondate sulla moderazione e sulla temperanza. L'eccesso di vita sedentaria e la mancanza di attività fisica sono particolarmente importanti nell'obesità: “si deve promuovere il fatto che non sono importanti solo ciò che si mangia e ciò che si beve, ma anche come si mangia e come ci muoviamo”. C'è quindi una seconda virtù cristiana che può aiutare a controllare il sovrappeso: la diligenza, che è contraria alla pigrizia.

Lo studio dimostra l'importanza di stili di vita adeguati e salutari, della socializzazione del pasto e della vita attiva condivisa. Si raccomanda quindi di “evitare di mangiare guardando la televisione”, “non incentivare l'intrattenimento elettronico passivo” e permettere una maggiore conoscenza dell'alimentazione della società.

Quanto a una corretta alimentazione, si mostra un determinato trend di consumo alimentare basato su cereali e derivati, verdure, ortaggi e legumi, il che contraddice la situazione attuale nella società: “si osserva un elevato consumo di carni grasse e insaccati”, spiega lo studio, aggiungendo che “il contributo percentuale dei grassi è superiore e quello degli idrati di carbonio è inferiore a quello raccomandato”.

L'obesità è anche un problema sociale

La lotta all'obesità e il controllo dell'alimentazione non sono solo una questione individuale; è necessario “avere accesso a uno stile di vita sano e ricevere sostegno per compiere scelte salutari”, spiega l'OMS.

Il sostegno della comunità e del contesto è fondamentale per influire sulle scelte personali, e molte volte la dieta e le abitudini dei bambini dipendono dallo sviluppo socioeconomico, dalle politiche agricole o dalla commercializzazione di alimenti che influiscono sulle abitudini. “Queste influenze stanno promuovendo sempre più un aumento di peso che sta provocando un continuo aumento dell'incidenza dell'obesità infantile”.

L'astinenza, la temperanza, la moderazione e la forza di volontà dell'individuo devono essere sostenute da una strategia di popolazione, multisettoriale, multidisciplinare e adattata al contesto culturale. È necessario proporre una via per stabilire e rafforzare iniziative di vigilanza, prevenzione e trattamento di una delle grandi pandemie del XXI secolo: l'obesità. E la formazione ai valori, riscattando l'importanza di vecchie virtù cristiane dimenticate, può aiutare molto.

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