Fede e religione sono al centro della formazione del neo segretario del Partito Democratico. Ma il suo approccio in politica si basa su idee fortemente laicizzate
Da nuovo leader del Partito Democratico, Matteo Renzi si appresta ufficialmente a recitare il ruolo del protagonista nel panorama politico nazionale. Ma poco si è detto sul suo rapporto con la fede e su cosa pensi dei temi cari ai cattolici. In realtà il sindaco di Firenze, pur venendo da un’esperienza giovanile formativa nel mondo cattolico, ha ammesso più volte che «quando faccio politica, comunque, vivo la sfida della mia laicità».
L’Huffington Post, in un articolo del 9 dicembre 2013 di Alessandro Santagata ricostruisce le radici del leader Pd: «Per comprendere meglio cosa significhi per Renzi essere cristiano e uomo politico, occorre andare a scavare nel passato. Il percorso di formazione comincia a scuola, dove era in contatto con il gruppo giovanile di Cl, e nello scoutismo cattolico, uno dei laboratori del cattolicesimo post-conciliare, anche se segnato dall’insegnamento areligioso di Robert Baden Powel. Agli anni dello scoutismo risale anche l’esperienza di "Camminiamo insieme", rivista sulla quale Renzi si firmava con lo pseudonimo “Zac”»
Un retroterra culturale confermato nel recente confronto televisivo su Sky con gli altri candidati alle primarie del 29 novembre 2013, «quando Renzi, probabilmente spiazzando molti ascoltatori, ha indicato don Mazzolari, antifascista e teorico di un cristianesimo sociale non compromesso con il potere politico. Completano il “pantheon” La Pira, storico sindaco di Firenze, al quale aveva dedicato la tesi di laurea, e il democristiano di sinistra Nicola Pistelli, di cui il candidato alla segreteria del Pd intende imitare un’appartenenza religiosa mai nascosta e mai ostentata».
Sempre Santagata sull’Huffington Post evidenzia che «nella lettera di aprile a “Repubblica”, con la quale si è opposto all’elezione bipartisan di Marini al Quirinale, Renzi ha spiegato di non considerarsi un politico cattolico, ma un cristiano che fa politica e quindi con uno sguardo non ristretto alla sola bioetica. Si fa fatica però a trovare nella “liquidità” della sua cultura quell’ispirazione religiosa da lui rivendicata (sempre nel rispetto della laicità) in opposizione a coloro che vogliono relegare la fede nel privato».
COPPIE OMOSESSUALI
Nella puntata del 29 ottobre 2010 del programma Invasioni Barbariche in onda su La7, Renzi, con molta fermezza, dichiarava: «Io non sono d’accordo col matrimonio omosessuale, la penso come quel pericoloso reazionario di Barack Obama; perchè penso che il matrimonio sia l’unione di una donna e di un uomo». Il neosegretario del Pd, successivamente, ha sempre cercato di glissare sull’argomento "matrimonio". Si è però mostrato molto più aperto sulle unioni di fatto, e persino sulle adozioni attraverso lo "stepchild adoption".
Al portale gay.it, in un’intervista del 26 giugno 2012, affermava che «è evidente che le unioni civili nascono per dare risposte innanzitutto alle coppie dello stesso sesso. Personalmente penso che la politica non possa continuare a prendere in giro le persone. Da anni si discute di un provvedimento di legge sulle unioni civili. Eppure alle parole non seguono i fatti. Nel merito, noi siamo tra quelli che propongono di portare in Italia il modello della “Civil Partnership”: l’hanno fatta i laburisti di Tony Blair nel Regno Unito, possiamo farla noi in Italia anche se con quindici anni di ritardo».
Su Vita.it, in un articolo del 21 novembre 2012, si spiegava l’ulteriore apertura di Renzi sulle adozioni. «Si chiama "stepchild adoption" ed è l’adozione del bambino che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due. Lo prevede il punto f. del programma di Matteo Renzi, pubblicato dopo la Leopolda (in occasione delle primarie 2012): "Famiglie omogenitoriali. Riconoscere ai bambini nati e cresciuti in famiglie omogenitoriali gli stessi diritti di tutti gli altri bambini, a cominciare dal diritto di adozione da parte del genitore non biologico ("stepchild adoption"), similmente a quanto previsto dalle legislazioni tedesca e finlandese"».
La svolta laica si Renzi sui diritti degli omosessuali si è certificata nel faccia a faccia per le primarie in onda su Sky. La sua posizione è stata la seguente: «Non impantaniamoci in discussioni sul matrimonio, altrimenti non si fa nulla nemmeno stavolta. Io sono per la civil partnership, perché passi la legge sull’omofobia, e la step child adoption"».
FECONDAZIONE ASSISTITA
Il 21 novembre 2012 su lescienze.it, Renzi apre ad una «complessiva revisione della legge che disciplina la fecondazione assistita (legge 40/2004 ndr) Si rende necessaria, per le criticità e le incoerenze più volte evidenziate dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo». Inoltre propone «la costituzione di una apposita autorità che possa agire in Italia sul modello della Human Fertilisation and Embryology Authority che nel Regno Unito decide caso per caso, (nel caso dell’UK tale autorità agisce nel quadro dei principi dettati dallo Human Fertilisation and Embryologi Act)».
Una posizione ribadita anche nell’intervista a Famiglia Cristiana del 18 luglio 2013: «Quando una coppia che non può avere figli ha la possibilità di ricorrere alla fecondazione assistita è giusto che lo faccia ma non deve trasformarsi in un diritto a tutti i costi. Se uno non ce la fa, deve prenderne atto. Bisogna riflettere sul limite, è qui il punto centrale. Io ho amici carissimi in parrocchia che hanno fatto ricorso alla fecondazione omologa perché non ce la facevano ad avere figli. So che per la Chiesa questo è tecnicamente un peccato, rispetto questa posizione ma capisco anche i miei amici che hanno fatto questa scelta né mi sentirei di giudicarli peccatori».
TESTAMENTO BIOLOGICO
Sempre su lescienze.it il leader del Pd ha detto di condividere il testamento biologico. «Nel pieno rispetto dell’articolo 32 della Costituzione, proponiamo di riconoscere la libertà di ciascuno di indicare sino a che punto si intende essere sottoposti a terapie nel caso si perda la coscienza e la capacità di esprimersi senza una ragionevole speranza di recupero. La nutrizione e l’idratazione artificiale siano garantite per tutti coloro che non le rifiutino esplicitamente nelle dichiarazioni anticipate di trattamento».
A Famiglia Cristiana, nell’intervista del 18 luglio, è stato più diplomatico: «Sono stato molto colpito dalla vicenda Terry Schiavo in America. Se dovesse capitare a me vorrei che fossero i miei cari a decidere. In ogni caso, penso che su questi temi bisogna fare lo sforzo di ascoltarsi reciprocamente e non vivere verità assertive sapendo che la vita è il valore più grande. Non credo che il politico cattolico, in quanto cattolico, debba dire “sì, sì” e “no, no” ma su questi temi così complessi occorre fare lo sforzo del dialogo. C’è il rischio che i cristiani si “specializzino” in ciò che c’è all’inizio e ciò che c’è alla fine della vita e trascurino quello che c’è in mezzo, cioè la vita. E la vita è fatta di scelte culturali, lotta alla solitudine, desiderio di vivere da protagonisti»
AMNISTIA E INDULTO
In apertura della campagna elettorale per le primarie, alla Fiera del Levante di Bari, Renzi si schierava contro amnistia e indulto, definendoli «un clamoroso autogol». «Bellissimo vedere chi fa volontariato nelle carceri, ma come facciamo a insegnare la legalità ai giovani e agli studenti se ogni sei anni buttiamo fuori i detenuti perché le carceri scoppiano?», questo il pensiero del segretario democratico.
Ancora una volta, Renzi è finito nel mirino delle critiche di Famiglia Cristiana che in un editoriale del 13 ottobre lo bacchettava severamente: «Il sindaco di Firenze, il giovane politico proveniente dalla Margherita, studioso di La Pira e di Bonhoeffer, ex scout, cattolico militante, ha dichiarato che l’indulto e l’amnistia sollecitati da Napolitano nel suo messaggio al Parlamento sono inopportuni, “un clamoroso errore”».
Le parole di Renzi cadono «quando ormai le condizioni dei detenuti nelle carceri italiane sono state definite inumane dalle principali agenzie internazionali di diritti umani. Ma l’importante, a quanto pare, non sono gli uomini. Sono i voti. Ancora una volta le ragioni dei cattolici in politica, anche dentro il Partito Democratico, sembrano trascendere quelle dei valori evangelici. E pensare che Paolo VI sosteneva che la politica è la forma più alta di carità. Dov’è la carità nelle parole del seguace di La Pira?»
SERVIZIO CIVILE
La Caritas ha ricevuto dalla Chiesa italiana il compito di promuovere l’obiezione di coscienza e il servizio civile. In un intervista pubblicata il 9 dicembre 2013 su Vita.it Renzi converge con l’opera di sensibilizzazione avviata dalla Chiesa: «il servizio civile è uno strumento e un’occasione imperdibile per la costruzione di un identità sociale dei nostri ragazzi. Ed è un modo concreto per affrontare la questione educativa con cui questo Paese e l’Europa intera deve prima o poi fare i conti. Dico di più. Trovo profondamente sbagliato considerare le risorse investite su questo fronte come un costo. Sono un investimento educativo che anzi andrebbe valorizzato».