Il Movimento dei Focolari presenterà richiesta formale per l’avvio della causa di beatificazione della fondatrice scomparsa nel 2008
A cinque anni dalla sua scomparsa – il 14 marzo del 2008 – il Movimento dei Focolari ha deciso di chiedere l'avvio della causa di beatificazione di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento. La richiesta sarà prossimamente presentata al vescovo di Frascati, Raffaello Martinelli. L'annuncio è stato dato il 7 dicembre, giorno nel quale ricorreva il 70° anniversario della consacrazione di Chiara a Dio, dall'attuale presidente Maria Voce che lo ha comunicato nel corso dell'incontro annuale dei focolarini di tutto il mondo a Castel Gandolfo. Dell'evento e del percorso che si apre per il Movimento dei Focolari, Aleteia ha parlato con Lucia Abignente, del Centro “Chiara Lubich”, Centro di documentazione, di studi, di ricerca scientifica e di promozione della figura storica di Chiara Lubich.
I santi sono testimoni della fede che vengono indicati come esempi dalla Chiesa cattolica: qual è l'esemplarità di Chiara Lubich?
Abignente: Qualche giorno fa ho visto il twet di Papa Francesco in cui affermava che i santi non sono superuomini ma persone che hanno Dio nel cuore e lo trasmettono con gioia. Mi ha fatto pensare subito a Chiara. Tutto il percorso della sua vita dal 7 dicembre di 70 anni fa quando ha scelto di consacrarsi a Dio, si è svolto senza alcuna programmazione. E’ andata dietro a Dio in quello che Lui le chiedeva. Ma la sua vita è stata sempre contraddistinta dalla trasmissione agli altri della gioia purissima della fede. Agli inizi degli anni ’40, un sacerdote le aveva detto: “Dio ti ama immensamente”. Questa certezza, che è stata fondamento della sua vita, Chiara ha voluto subito condividerla: non solo Dio “mi” ama, ma “ci” ama tutti immensamente. Il suo non è stato mai il cammino di un singolo ma ha avuto da sempre il carattere dell'universalità. È avvenuto così anche per il suo cammino alla santità. “Farsi santi insieme” ci ripeteva. Per questo ci ha sempre fatti partecipi di quanto Dio le dava di comprendere, per camminare insieme verso di Lui. “Che tutti siano uno”: questo è stato il desiderio e lo scopo della vita di Chiara fino alla fine. Negli ultimi anni, ricordando gli inizi del Movimento a Trento e guardando all'Opera di Maria (Movimento dei Focolari) che oggi è diffusa in tutto il mondo grazie all'abbondanza dei doni di Dio, Chiara disse di aver un sogno. Facendo sue le parole del teologo Jacques Leclercq, ripeteva: “il tuo giorno, mio Dio, io verrò verso di te… con il mio sogno più folle: portarti il mondo tra le braccia”.
La presidente Maria Voce ha spiegato che da più parti parti – anche da esponenti di altre chiese e religioni – è stato espresso l'auspicio che fosse iniziato questo processo…
Abignente: Il dialogo ecumenico quello interreligioso e verso i non credenti è nato sempre in modo naturale, determinato dalle circostanze più che da una intenzione teorica, nel Movimento dei Focolari. I primi ad entrare in dialogo sono stati, nel 1961, gli evangelici tedeschi colpiti dall'esperienza di Chiara e delle sue compagne che leggevano il Vangelo nei rifugi durante l'ultima guerra e cercavano di metterlo in pratica. Chiara era particolarmente vicina, nel periodo post conciliare, al patriarca di Costantinopoli Atenagora. La profondità di questo dialogo si può capire se si pensa che l'ultima visita ufficiale che Chiara Lubich, gravemente inferma, ha ricevuto all'Ospedale Gemelli è stata quella del successivo patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo. Le persone di altre confessioni o religioni e anche quelle non religiose hanno avvertito che l'umanità di Chiara che li ha attratti è radicata nel suo vivere la Parola. Per questo anche noi guardiamo all'apertura di questo percorso come a qualcosa che non divida, anche nei segni esteriori, rispetto ai fratelli delle altre confessioni o altre esperienze perché la santità fondata sulla Bibbia deve invitare ad una adesione più profonda al cammino verso Dio o verso i valori morali non religiosi che condividiamo con i non credenti.
Come accompagnerete il percorso che si apre oggi?
Abignente: In precedenza è stato compiuto un grande lavoro di raccolta di tutti gli scritti pubblicati da Chiara che saranno sottoposti ad esame nell'iter di beatificazione. Si tratta di migliaia di pagine. Bisognerà aggiungere la ricerca di documenti, anche inediti, che arrivano da fonti diverse dagli archivi del Movimento. In questi anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Chiara è sempre rimasto molto vivo e nell'anniversario della sua morte, il 14 marzo, vi sono molte celebrazioni eucaristiche spesso presiedute da vescovi e incontri e iniziative di vario tipo. C'è una “fama di santità” che circonda la sua figura in tutto il mondo a cui si accompagnano segni di grazie che ci sono stati segnalati. Non sappiamo come si svolgerà, ma ciò che abbiamo chiaro è che questo percorso per la beatificazione di Chiara Lubich deve aiutare ciascuno ad approfondire il suo rapporto con Dio.