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Il catechismo per i bambini: “Mio padre non crede in Dio”

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A Sua Immagine - pubblicato il 05/12/13
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La mancanza di fede in alcune famiglie è un pungolo per tutta la comunità parrocchiale a un impegno serio di evangelizzazioneFaccio catechismo ai bambini che si stanno preparando alla Prima Comunione. Un giorno, alcuni di loro mi hanno detto: “Mio padre non crede in Dio”. Ho risposto che ne parleremo a breve. Quali parole potrò usare quando affronteremo l’argomento?

Roberta

Sono pienamente consapevole delle sue preoccupazioni. Una volta, certe preghiere e certi gesti si apprendevano sulle ginocchia dei propri genitori. Purtroppo oggi non è sempre così. Tra le tante cose che sono cambiate, tra i tanti valori che sono stati messi in crisi incontriamo anche l’assenza di un’educazione cristiana dei ragazzi nelle famiglie. Certe situazioni non devono scoraggiarci ma spingerci a riflettere e prendere coscienza delle nostre responsabilità e dei nostri doveri per entrare nel clima di quella nuova evangelizzazione di cui tanto si parla. Il segno che deve distinguere la nostra vita cristiana è l’amore, che dobbiamo attingere nell’Eucaristia e testimoniare nella vita concreta della comunità della Chiesa.

La Chiesa, sia quella universale sia quella locale, è comunione. Tutti noi cristiani dobbiamo sentirci parte di una stessa grande famiglia. Cerchiamo di non dimenticare l’esempio della Chiesa primitiva presentataci degli Atti degli Apostoli: “La Chiesa viveva perseverando nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione” (At 2, 42). E’ proprio la comunità parrocchiale che deve diventare una comunità di responsabili di tutto l’impegno serio di evangelizzazione: E’ la parrocchia, come comunità, che deve sentirsi proiettata nel gioioso annuncio del Vangelo e nell’edificazione di tutto il popolo di Dio. In questo impegno dobbiamo sentirci tutti coinvolti, perché solo nell’assunzione di queste responsabilità possiamo essere certi di vivere la nostra vita come risposta a una chiamata di Dio e come coraggiosa assunzione di un preciso compito nella vita della comunità.

Affidando al Signore i nostri impegni, accogliendo i suoi inviti, rispondendo a ogni sua chiamata, vivremo nella certezza di essere sulla strada giusta per costruire insieme quella comunità ecclesiale della quale facciamo parte e della cui crescita siamo tutti responsabili. Non dimentico mai la dichiarazione di un padre di famiglia: “Io non ero credente. E’ stato l’esempio dei miei figli che hanno partecipato alla vita della comunità parrocchiale a ricondurmi sulla via della fede”.

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Invia il tuo interrogativo, scrivendo una email a padreantonio@asuaimmaginesettimanale.it oppure spedendo una lettera all’indirizzo A Sua Immagine, Borgo Sant’Angelo 23, 00193 Roma. La risposta arriverà dal silenzio e dalla spiritualità del Monastero di San Benedetto di Subiaco. Padre Antonio offrirà una chiave per trovare un senso alle questioni poste, accompagnando il cammino di credenti e non credenti.

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