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Il rock cristiano, da oltre 40 anni sulla breccia

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Aleteia Team - pubblicato il 22/11/13
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Ci sono più di 200 band in tutto il mondo fedeli a Cristodi Enrique Chuvieco

“Perché il diavolo deve avere la musica migliore?”, ha cantato mille volte nei suoi concerti Larry Norman (1947- 2008). Aveva incontrato Cristo che “scacciava e comprendeva” i suoi lamenti. Larry amava una musica che dava velocità ai suoi piedi: era quella che caratterizzava il ritmo di 4/4 del rock and roll.

Nelle sue prime composizioni degli anni Cinquanta, sottolineava che quello che cantava Elvis affondava le radici nella musica nera del gospel e del blues, con una spiccata personalità religiosa nel primo e una corrente di autori della stessa onda nel secondo. Tutto, però, è stato sepolto dall'industria che ha fiutato nel rock and roll un affare redditizio che avrebbe trascinato tutti i giovani, perché “apriva” la morale pacata dell'epoca e la subordinava all'esercizio della libertà individuale. La rivoluzione sessuale si andava affermando, e presto sarebbe arrivata l'apertura ad altri modi di relazionarsi con se stessi e con l'ambiente circostante con il boom delle droghe e il tentativo del “power flower” di stabilire una nuova organizzazione sociale nelle comuni.

A-wop-bop-a-loo-bop-a-wop-bam-boom” cristiano

Dopo un inizio marcatamente cristiano, gli U2 si sono aperti all'inizio degli anni Settanta ad approcci più eclettici. Il rock cristiano non contava per le multinazionali, e avrebbe dovuto arrivare il 1992 perché la EMI includesse nel suo catalogo il metalcore di Jeremy Camp e intravedesse un mercato per un numero crescente di consumatori. Non si poteva far finta di niente mentre aumentavano le band spirituali che iniziavano la propria ascesa fino ad arrivare a oltre 200, ripartite nei cinque continenti facendo heavy metal, rap, hip hop o punk.

Ciò si sarebbe sviluppato negli anni Settanta, quando il gruppo più famoso furono i PETRA, con canzoni come Why should the Father bother? Molti predicatori, scrittori e mezzi di comunicazione cristiani mettevano in guardia contro la “depravazione di quei ritmi sfrontati” e con conseguenze limite. È anche vero che la storia del rock è infarcita di morti e di eccessi di droghe, alcool e “distruzione di stanze di albergo”, come ha detto, dopo la sua conversione, il cantante Alice Cooper, che ha sottolineato come essere cristiano fosse “la vera ribellione”.

Hanno sperimentato questa rivoluzione-conversione anche molti dei pionieri del rock and roll come Little Richard nel suo geniale grido di guerra (nessuna lingua è paragonabile all'inglese come lingua naturale del rock) che apre questa epigrafe. Dopo molteplici dipendenze, avrebbe rotto con queste per diventare pastore nella sua chiesa. Molti altri bluesman, come Son House, Skip James, Reverend Gary Davis e Blind Willie Johnson, avrebbero seguito questa via dopo aver sperimentato che il raggiungimento di un'estasi passeggera era il visto di un brutto cammino per cercare la felicità.

E arrivò il boom

Dopo il profeta Larry Norman, che strappò al Diavolo quella musica meravigliosa per rendere gloria a Dio, gli anni Novanta sono stati il momento del boom di gruppi e cantanti. I Creed, guidati da Sott Stapp, si sono introdotti per meriti propri nel circuito commerciale grazie al loro rock alternativo. Allo stesso modo, i californiani P.O.D. hanno trionfato con la combinazione di testi forti e rap metal. Altri come gli MXPX si sono gettati sul punk, a prima vista distante dal fatto religioso.

La maggior parte di loro erano e sono protestanti, ma non possiamo tralasciare i cattolici Critical Mass o il potente vibrato da tenore di Rob Rock, che nel 1992 ha registrato il suo primo lavoro e che regna tra gli heavy metal da solo o con la sua band Impellitteri.

Gruppi e festival

Come conseguenza della forza del rock di lode a Dio, varie case produttrici hanno sponsorizzato brani del genere. Ai Creed, che hanno registrato con EMI, lo stesso marchio degli iconoclasti Rolling Stones, si sono uniti i Day of Fire, diretti da Josh Brown, che ha ripreso la sua esperienza cristiana per superare la dipendenza dall'eroina. I Jars Clay hanno avuto un successo meritato, così come i The Fray, che si muovevano sul terreno del pop-rock. I King’S X hanno sempre negato di essere una band cristiana, ma i loro dischi venivano venduti in librerie cristiane. Gli Stryper hanno preso il nome dall'allusione alle piaghe di Cristo nella sua Passione. Molto uniti a loro negli anni Ottanta sono stati i Guardian, che avrebbero influenzato il movimento grunge successivo. Autore di libri come “Pazzi per Gesù”, DC Talk ha segnato un'epoca con il suo pop-rock fino al 2000.

Tra i gruppi ispanofoni ci sono i messicani Rojo e Strike 3, gli argentini Rescate, Kyosko e il solista Pablo Olivares. Zona 7, La Tribu di Benjamín Ribera, Edgar Lira, Pescao vivo e Vertical nascono in vari Paesi sudamericani, sottolineando la potenza che unisce il rock ai ritmi latini.

In Europa spiccano gli svedesi Divinifire e Narnia e il loro power metal, e gli italiani Melatrone.

Tra gli incontri musicali, il più famoso è il Creation Festival, che si svolge a Mount Union e per quattro giorni riunisce oltre 60 band. I suoi iniziatori sono stati i reverendi Harry Thomas e JR Landis, che nel 1979 hanno lanciato il Creation East a Lancaster (Stati Uniti), che nelle sue varie edizioni ha girato più di 30 città statunitensi.

Convertiti del rock

Tra quanti hanno trovato Dio dopo una vita di eccessi figurano Dan Spitz, degli Anthrax; Tom Araya, che militava negli Slayer; Nicko McBrain, dei geniali Iron Maiden; Dee Snider, delle Twisted Sisters; C.C. Deville, dei Poison; il già menzionato Alice Cooper; Dave Mustaine, dei Megadeth.

Anche se alcuni di loro si scagliano contro la propria vita precedente, continuano ad essere appassionati di rock, e come Norman continuano a battersi con il Diavolo perché non si appropri della musica migliore del mondo.

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