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Abusi su minori: la Chiesa negli Stati Uniti “ha imparato la lezione”

ITALY, Rome : US cardinal Sean Patrick O'Malley listens during a press conference at the North American College on March 5, 2013 in Rome. The Vatican said Tuesday that the date for the conclave to elect a new pope could be set before all cardinals have arrived in Rome, as five electors were still missing from the roll call. AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO

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Aleteia Team - pubblicato il 20/11/13
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Cardinale O’Malley: i casi di pederastia hanno rappresentato una “grande tragedia spirituale” per la ChiesaUno degli interventi più attesi nel contesto dell'incontro-pellegrinaggio svoltosi nella Basilica di Guadalupe, a Città del Messico, è stato quello dell'arcivescovo di Boston (Stati Uniti), il cardinale Sean Patrick O’Malley, che un decennio fa ha assunto la guida di questa importante arcidiocesi sommersa dagli scandali per gli abusi di minori da parte di alcuni sacerdoti.

Il cardinale ha affrontato le sfide e le opportunità che il contesto attuale presenta alla Chiesa e ha toccato temi come il cattolicesimo culturale o ereditato, l'allontanamento dei giovani da ogni esperienza religiosa, le necessità di un nuovo ecumenismo, la situazione del matrimonio e della famiglia in un contesto di cambiamento, le migrazioni e la ricchezza e le sfide che implica questo “evento storico” che è la migrazione, soprattutto quella ispanica, che ha “configurato il volto” del cattolicesimo negli Stati Uniti.

L'arcivescovo di Boston ha prestato un'attenzione particolare al tema della pederastia clericale negli Stati Uniti e alle azioni ecclesiali intraprese per evitare in futuro che si continuino a commettere tali crimini all'interno della Chiesa.

Freddi, passivi, indifferenti

Il cardinale O'Malley ha dedicato la prima parte del suo intervento a riflettere sulle sfide e opportunità per la Chiesa nel contesto contemporaneo, parlando dell'esperienza statunitense della transizione da un “cattolicesimo culturale al cattolicesimo intenzionale”.

Nel suo Paese, ha segnalato, anni fa il 75% dei cattolici andava a Messa, come comunità cattolica aveva propri ospedali, scuole, mezzi di comunicazione, club, organizzazioni e lasciava trapelare un senso di appartenenza alla Chiesa cattolica; oggi, però, le cose sono cambiate: “per negligenza o per decisione personale nella pratica molti cattolici si sono allontanati, con pochi rimorsi”, e molti di quelli che rimangono sono “freddi, passivi o indifferenti”.

L'arcivescovo di Boston ha affermato che questa realtà è condivisa dalle Chiese protestanti tradizionali, che hanno “ridotto drammaticamente” i propri fedeli, mentre le comunità ecclesiali di stampo evangelico e pentecostale stanno crescendo. “Questo che potrebbe sembrare un problema è in realtà un'opportunità per il dialogo ecumenico”, ha segnalato.

La pederastia, una grande tragedia spirituale

Uno dei temi che il cardinale francescano ha affrontato con “vera preoccupazione pastorale” è stata la difesa dei minori nell'ambito della Chiesa, definendo la situazione vissuta in molte diocesi degli Stati Uniti e del mondo una “grande tragedia spirituale” e commentando la Carta per la Difesa dei Minori, che l'episcopato statunitense ha adottato come impegno davanti alla società.

Nel testo, elaborato fin dai primi anni del nuovo millennio e assunto da tutte le diocesi degli Stati Uniti come obbligatorio all'interno di una politica di “tolleranza zero”, si presentano i protocolli e le linee d'azione per evitare o far fronte ai casi di pederastia commessi da chierici.

Il porporato ha affermato che la Chiesa “ha imparato la lezione” e si trova in un processo di recupero della fiducia. Per questo, ha esortato la Chiesa del continente a imparare dalla dolorosa esperienza statunitense.

Migranti: una ricchezza per la Chiesa

Circa l'importante tema della migrazione, che interessa tutto il continente, soprattutto il Centroamerica e l'America del Nord, il cardinale O'Malley ha segnalato che la Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB) è pienamente impegnata per promuovere una riforma migratoria integrale che benefici tanti migranti, soprattutto gli ispanici, che “sono una vera ricchezza per la Chiesa, perché portano con sé la fede”.

La USCCB, ha indicato, sta lavorando a stretto contatto con i vescovi latinoamericani per offrire una migliore assistenza ai compatrioti che hanno dovuto emigrare negli Stati Uniti alla ricerca di migliori condizioni di vita.

(Con informazioni di El Observador)

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