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Europa occidentale: i crimini anticristiani non sono uno scherzo

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Aleteia Team - pubblicato il 15/11/13
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Gudrun Kugler commenta il Rapporto sui Crimini d’Odio 2012L'Osservatorio sull'Intolleranza e la Discriminazione contro i Cristiani ha accolto con favore il Rapporto sui Crimini d'Odio 2012 (http://tandis.odihr.pl/hcr2012/), diffuso il 15 novembre dall'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) e dal suo Ufficio per le Organizzazioni Democratiche e i Diritti Umani (ODIHR). “Questo rapporto crea consapevolezza, e la consapevolezza è il primo passo per trovare un rimedio”, ha affermato il direttore dell'Osservatorio, la dottoressa Gudrun Kugler.

Un crimine d'odio è un crimine motivato dall'intolleranza contro un certo gruppo all'interno della società. L'atto deve essere un crimine in base al codice penale della giurisdizione legale in cui è commesso, e deve essere stato perpetrato per discriminazione.
Il rapporto annuale si concentra sui crimini d'odio razziale e xenofobo, antisemita e antimusulmano, nonché sui crimini d'odio per discriminazione contro rom e sinti, cristianesimo e altre religioni e background.

In Germania sono stati registrati 414 crimini basati sulla discriminazione contro la religione, 18 dei quali violenti. In Ungheria, la Santa Sede ha riferito di dieci casi di danneggiamento a proprietà ecclesiali e 89 di profanazione di chiese, mentre in Svezia la polizia ha registrato 258 crimini di odio antireligioso, 200 dei quali anticristiani. Nel Regno Unito sono stati registrati 1.543 crimini di odio antireligioso.

Nell'ambito dei crimini contro i cristiani, solo quindici Stati membri dell'OSCE disaggregano i loro dati, e di questi solo sei hanno sottoposto i propri dati per il rapporto.

“È molto importante che tutti gli Stati europei inizino a disaggregare i loro dati sui crimini anche relativamente al cristianesimo, considerando che i crimini d'odio contro i cristiani in Europa occidentale stanno aumentando”, ha affermato la dottoressa Kugler, esortando anche Stati e ONG a sottoporre i dati a loro disposizione all'ODIHR e a lavorare più da vicino con le istituzioni per i diritti umani per trovare soluzioni.

“Dobbiamo iniziare a discutere questo problema anziché negarlo, per trovare rimedi. Altrimenti i crimini d'odio contro i cristiani aumenteranno sempre più, e non ci saranno più soluzioni rapide”, ha aggiunto.

I dati dell'Osservatorio sull'Intolleranza e la Discriminazione contro i Cristiani riguardano, oltre ai crimini d'odio, anche restrizioni legali e intolleranza sociale nei confronti dei cristiani, e sono disponibili all'indirizzo www.IntoleranceAgainstChristians.eu.

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