Da vent’anni conduce Elisir su RaiTre. Del suo rapporto con la fede dice: è una ricerca ininterrotta“Credente combattuto, arruffato, confuso, inerme, debole, vulnerabile che continua a implorare la luce”, si definisce così Michele Mirabella, filosofo, classicista e ormai anche un po' medico, da quasi 20 anni saldamente al timone di Elisir, il programma di medicina e divulgazione scientifica di RaiTre.
Maestro di garbo ed eleganza, Mirabella che nella vita si è occupato di Tv, teatro, ed ha lavorato anche per il cinema e per la pubblicità come attore, regista e sceneggiatore, si racconta così in una intervista alla rivista “A sua immagine”: “Faccio mio il motto apostolico di Giovanni Paolo II, Totus tuus, e mi abbandono alla speranza, all'ineffabile contemplazione, come San Francesco”.
Ma c'è stata una fase della sua vita in cui ha sentito in modo particolare la vicinanza di Dio? “Forse – risponde il famoso conduttore – quando ho perso mamma. E mi vengono in mente i versi di una poesia di Giuseppe Ungaretti, La madre, in cui il poeta immaginava la mamma ai piedi del trono dell'Altissimo impegnata a implorare per lui”.
Mirabella racconta poi di sentirsi particolarmente legato alla Madonna di Pompei: “I miei genitori si sposarono nella cittadina campana per adempire un voto. Mentre mio padre era legato a Santa Rita e diceva scherzosamente che per me, giovane scavezzacollo, ci volesse solo la santa degli impossibili. Questo ricordo mi strappa ancora oggi un sorriso. Ho molta nostalgia dei miei genitori”.