Parla Gudrun Kugler, direttrice dell’Osservatorio di Vienna, che finora ha registrato oltre 950 casi di discriminazioni, intolleranze, restrizioni e violazioni in Europa a danno dei cristiani
L’Osservatorio per l’Intolleranza e la Discriminazione contro i Cristiani in Europa è il più importante centro di raccolta dati in Europa contro la cristianofobia. Fondato nel 2006, è diretto dalla professoressa Gudrun Kugler, classe 1976, già cofondatrice del gruppo Europa per Cristo!, un’iniziativa nata per incoraggiare i cristiani a prendere coscienza delle loro responsabilità nel dibattito politico. Teologa e avvocato, ha diretto per tre anni la World Youth Alliance-Europe, che rappresenta oltre un milione di giovani di cento Paesi presso l’Unione Europea e l’ONU. Dal 2008 insegna presso l’Istituto Tedesco Internazionale Teologico di Vienna. È sposata e madre di tre figli.
Ogni anno l’Osservatorio pubblica un rapporto che descrive la situazione dell’intolleranza verso i cristiani in Europa. Dal 2006 sono oltre 950 i casi registrati: dalle discriminazioni sul lavoro agli atti di vandalismo contro edifici di culto, dalle restrizioni in ambito sociale e giuridico fino alle aggressioni verbali e fisiche. Chi è vittima di intolleranza o di discriminazione può contattare il sito www.intoleranceagainstcrishitans.eu e raccontare l’episodio che ha vissuto in prima persona.
“Da un lato – afferma Kugler in un’intervista alla rivista Radici Cristiane (Settembre 2013) – c’è l’intolleranza a livello sociale, che va dall’esclusione delle persone o delle loro opinioni alla divulgazione di stereotipi negativi sui media, fino ad episodi di intolleranza o più conclamati crimini di odio, atti di vandalismo contro luoghi cristiani, ecc. Dall’altro c’è anche la discriminazione, che si verifica quando i diritti dei cristiani vengono violati. Lo vediamo anche nelle leggi nazionali, laddove si parli di obiezione di coscienza. Vediamo anche come le leggi sull’eguaglianza finiscano per causare la discriminazione dei cristiani”.
“Raccogliamo molti dati di genitori che vedono i propri diritti limitati da programmi di educazione sessuale obbligatori; c’è poi una letteratura inaccettabile per i cristiani distribuita nelle scuole senza che i genitori lo sappiano. La libertà di espressione, inoltre, è frenata dalle severe leggi sui discorsi che incitano all’odio, gli hate speech”.
Secondo la Kugler la parità dei diritti diventa spesso un problema. “L’Unione Europea ha pronta nel cassetto una quinta direttiva sulla parità di trattamento che, una volta adottata, costringerebbe anche le imprese private a non fare alcuna differenza fra clienti omosessuali ed eterosessuali o fra i clienti di religioni diverse. Ma pensiamo ad un’agenzia di viaggi cristiana; pensiamo ad una tipografia, che non è felice di stampare una rivista gay, come di recente è accaduto nell’Irlanda del Nord; pensiamo alla data del calendario o alle feste cattoliche”.
Di recente, l’Osservatorio di Vienna ha reso pubblico un rapporto in cui documenta 67 crimini di odio anticristiano avvenuti in Europa negli ultimi dodici mesi. Presenta, inoltre, uno studio in cui si indicano le restrizioni legali che attualmente interessano i cristiani nelle legislazioni dei Paesi dell’Unione Europea.
In alcune dichiarazioni concesse ad Aleteia, Kugler ha parlato in particolare dell’obiezione di coscienza spiegando che questa “è già un impegno della società. I procedimenti sono legalizzati, ma molti si trovano a disagio con questi”. “Una società ideologica”, ha aggiunto, “cerca di sradicare l’obiezione mediante la repressione. Solo i coraggiosi vanno avanti. È questo il processo in cui ci troviamo attualmente in vari Paesi europei”.
“Non si tratta solo di procedure mediche, anche se questo campo è quello che salta maggiormente all’occhio”, ha avvertito. “Pensiamo all’aborto: ad essere coinvolto non è solo il medico, ma anche gli anestesisti, le infermiere, il personale amministrativo, ecc. Il problema aumenta dove è stata legalizzata l’eutanasia, ma interessa anche i farmacisti, che in molti Paesi sono costretti a vendere la pillola del giorno dopo, che ha un effetto abortivo”. In questo caso, indicando come alcuni dei suoi conoscenti dicano “Sì, dobbiamo venderla, siamo molto tristi ma non possiamo farci niente, è la legge”, la Kugler non lascia spazio a fraintendimenti: “Dobbiamo esortare alla disobbedienza civile!”.
Un altro settore interessato, ha ricordato sempre ad Aleteia, è quello dei funzionari del Registro civile, che con la legalizzazione delle unioni omosessuali si vedono costretti a presiedere queste cerimonie. “Una società tollerante dovrebbe cercare un ‘accomodamento ragionevole’ – un modo per renderla vivibile per tutti –, ma l’ideologizzata società europea dice di no”.
Per la teologa, una delle cause di tutto ciò è che in Europa si assiste a “una sfiducia generale nei confronti della religione”. “Il secolarismo ci dice che la fede è per i deboli. La fede non ha nulla a che vedere con la ragione. La fede dovrebbe essere praticata solo nell’ambito privato”. Anche se questo fatto interessa tutte le religioni, la Kugler riconosce che nei confronti degli ebrei o dei musulmani “la gente in generale è più rispettosa, e più timorosa”.
Nei confronti del cristianesimo c’è infatti “un’ostilità specifica”. “La gente crede di sapere di cosa sta parlando. È chic e moderno essere ‘critici’ nei confronti delle tradizioni dei propri nonni – che coraggiosi, che progressisti!”. La colpa, osserva, è anche di “gruppi di pressione con forti convinzioni che si oppongono al cristianesimo”, “cercano di aiutare la propria causa rendendo l”opinione cristiana’ ‘impossibile’ o ridicola” e “non esitano a difendere leggi intolleranti che proibiranno queste altre opinioni nello spazio pubblico, come le leggi sull’incitamento all’odio o la legislazione egualitaria”.
“Nel XXI secolo”, ha concluso Kugler, “il messaggio cristiano è diventato un messaggio di libertà. Quanti vi si oppongono vogliono reprimere la libertà”.
Tuttavia, ha concluso con una nota di speranza nell’intervista a Radici Cristiane, ci troviamo ad “un punto di svolta. Se la maggior parte dei cristiani continuerà ad essere silenziosa e timida com’è stato finora ci troveremo di fronte a un peggioramento della situazione, ma ho la sensazione che l’ultima goccia sia già arrivata per molti. Se i cristiani inizieranno a protestare e a manifestare e se torneranno di nuovo ad occuparsi di politica in un modo coinvolgente, potremo dare una svolta all’ingranaggio”.