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Diminuiti di 2/3 gli incidenti per disorientamento spaziale

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Aleteia - pubblicato il 13/09/13
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I risultati al Convegno nazionale in corso in Vaticano dell’Associazione Italiana di Medicina Aeronautica e SpazialeE' diminuito di due terzi, negli ultimi vent'anni, il numero di incidenti per disorientamento spaziale. Nel decennio 1993-2002, infatti, il numero è stato di 0,65 incidenti per ogni 100mila ore di volo; nell'ultimo decennio, invece, dal 2003 al 2012, si è passati a 0,19 incidenti ogni 100mila ore di volo. I dati, che si riferiscono ai voli militari dell'Aeronautica militare, sono stati presentati nel corso del XXVI Convegno Nazionale dell'Associazione Italiana di Medicina Aeronautica e Spaziale, congiunto con European Low Gravity Research Association Biennal Symposium, in corso in Vaticano fino al 14 settembre.

A presentare i risultati, durante una tavola rotonda intitolata “Spatial Disorientation in Flight”, è stato il colonnello Marco Lucertini, capo reparto “Medicina Aeronautica e Spaziale” del Centro sperimentale volo dell'Aeronautica militare di Pratica di Mare.

“La diminuzione significativa degli incidenti a causa del disorientamento – ha spiegato il Colonnello Lucertini – è stato reso possibile grazie a una sensibilità generalizzata da parte degli equipaggi e ai corsi specifici di addestramento che realizziamo nel nostro Reparto di Medicina Aeronautica e Spaziale. Tutti i piloti dell'Aeronautica militare ricevono questi corsi specifici”. Il disorientamento spaziale, sia in aviazione militare che civile, rimane una delle cause più frequenti degli incidenti di volo. E avviene quando il pilota non è più in grado di concepire il proprio assetto, quando non controlla più la velocità o l'altezza del velivolo.

“La prima cosa da fare è il senso di allerta nei confronti di un fenomeno di disorientamento. I piloti – ha aggiunto il Colonnello Lucertini – devono essere abituati e addestrati a riconoscere il rischio di disorientamento spaziale. Occorre inoltre riconoscere i diverti tipi di illusione. Si passa poi alla fase successiva, ovvero al mettere in atto delle contromisure. Dunque, serve un maggior controllo delle strumentazioni di bordo. E c'è un grosso sforzo della ricerca nel fornire al pilota strumenti specifici per superare il rischio di disorientamento”.

Il centro sperimentale di Pratica di Mare fornisce una preparazione specifica tramite addestramento con simulatori. È l'unico centro in Italia di questo genere.

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