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“Cercavo Michelangelo e ho trovato Cristo”

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Aleteia Team - pubblicato il 06/09/13
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Cody Swanson arriva a Firenze dagli Usa per studiare arte. Insieme ad Alina, osservando dipinti e statue, inizia un percorso che li porterà al BattesimoCody Swanson, un giovanissimo scultore, dieci anni fa appena diciottenne, arriva dagli Stati Uniti per studiare alla Florence Academy of Art. E come molti è attratto dall'inestimabile patrimonio artistico del nostro Paese.

“Arrivando in Italia sono rimasto abbagliato. In molte chiese protestanti non ci sono immagini sacre”, racconta in un articolo apparso sull'ultimo numero in edicola di “Credere”. “Sono cresciuto nell'Ohio, i miei genitori sono pentecostali. Anche io lo ero, ma non mi sono mai battezzato”. Alla scuola di scultura conosce Alina, anche lei giovane artista di New York. “Trascorrevamo molte ore nelle chiese, e da lì abbiamo iniziato a fare delle riflessioni più profonde”, ricorda Cody. Ma soprattutto, spiega, “la cosa che mi ha colpito è la presenza di Cristo nella Chiesa attraverso l'Eucaristia. Infatti, nelle chiese protestanti si vede che manca una parte. Conta solo la Scrittura, e quindi non sentivo una presenza viva”.

Anche Alina, che allora era atea, attraverso l'amicizia con Cody, poi trasformatasi in amore, si unisce alla sua ricerca spirituale. Insieme leggono la Bibbia, visitano molte chiese e ammirano le diverse raffigurazioni di Cristo. Più di tutte, li colpisce la Pietà Bandini di Michelangelo, conservata nel museo dell'opera del duomo di Firenze: “Si dice che nella figura di Nicodemo il grande artista inserì il proprio autoritratto. E' quindi un'opera che ritrae Michelangelo che tiene Cristo morente fra le sue braccia”, spiega Cody al settimanale “Credere”.

Poi la svolta: “Ci siamo resi conto che i soggetti delle opere non erano solo belli, ma potevano servire anche alla preghiera. Questa, per me, era un novità assoluta e impensabile fino a poco tempo prima”. Il lavoro di Cody assume quindi un nuovo volto: “Prima facevo arte per vendere, adesso so che attraverso di essa posso rendere visibile una realtà invisibile. Ad esempio, un angelo è una presenza reale ma nascosta, come molti altri misteri della fede, come l'Eucaristia. Ma noi abbiamo bisogno delle immagini, di ricordare la storia, perché questo aiuta la fede e la preghiera”.

"Io ero attratto dall'arte, ma è Cristo che mi cercava attraverso di essa", assicura Cody.

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