La prestigiosa rivista New England Journal of Medicine rompe uno degli ultimi tabù
Il New England Journal of Medicine è la rivista medica più citata al mondo. Non è senza peso allora che in un editoriale si vada a rompere un altro tabù: gli autori si pongono la domanda: si possono “vendere degli embrioni”? E rispondono che sembra strano, ma dato che gli embrioni si possono distruggere, non vedono perché non si possano anche vendere. Non sentono nemmeno di dover perder tempo a spiegare perché un embrione non è un essere umano: ormai la pratica è di non trattarli come tali, dunque…
Come era ovvio, la nuova barriera in questa strada scivolosa sta per essere superata: finora vendere gli embrioni è vietato ma… se non c’è un riconoscimento della umanità degli embrioni, allora non sussistono nemmeno motivi per non sfruttarli in tutti i modi. Finora, dicevo, è vietato venderli, ed è stato finora imbarazzante per chi dice che si possono distruggere proibire questa vendita (di esseri umani).
Ora, dato che a parte il Papa e pochi altri nessuno educa ad una ecologia ed una cultura della vita (al massimo qualcuno cerca di arroccarsi su qualche legge come una roccaforte che aspetta solo l’ultimo colpo per crollare), finisce che tra la gente nessuno pensa che esista un’etica diversa dall’utilitarismo. Perché questo è il punto: non si tratta di fare l’ennesima legge, ma di educare ad una cultura ed un’etica diversa da quella della convenienza spicciola che respiriamo dappertutto. Invece… ecco perché via libera alla vendita degli embrioni.