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Amico ebreo di papa Francesco: Bergoglio al fianco delle minoranze

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Jesús Colina - pubblicato il 13/03/13
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“Sono certo che troverà la via per dialogare con i fedeli islamici”“Sono commosso”. Ad affermarlo è Baruch Tenembaum, fondatore della Fondazione Raoul Wallenberg (http://www.raoulwallenberg.net), argentino, ebreo e amico personale da molti anni di Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco.

Tenembaum, pioniere dagli anni Sessanta del dialogo interreligioso tra cristiani, ebrei e musulmani, ha confessato ad Aleteia: “Sono molto soddisfatto, perché ritengo che dal punto di vista spirituale si ripeterà qualcosa di simile a ciò che ha fatto Giovanni XXIII al servizio della Chiesa e del mondo”.

“È un motivo di speranza. Sono certo che troverà la via per dialogare con i fedeli islamici”, ha sottolineato.

“Lo conosco molto bene da quando era vescovo ausiliare di Buenos Aires. Si è preoccupato di aver cura del murale che è stato eretto per la prima volta in una cattedrale dedicata alle vittime della Shoah, e dell'Associazione Israelita Argentina (AMIA)”.

“Bergoglio si è distinto per la sua vicinanza alle minoranze – ha aggiunto Tenembaum –. Conservo un ricordo molto speciale. Andava personalmente al mercato a comprare i fiori da deporre sulla tomba del suo predecessore, il cardinale Antonio Quarracino, di fronte al murale delle vittime”.

“È un uomo molto semplice, molto umile e spirituale. Ha partecipato come nessun altro a tutti gli incontri interreligiosi. Ha molti amici rabbini, ed ha pubblicato dei libri insieme ad alcuni rabbini. Si è recato in molte sinagoghe. Non lo dico perché sono ebreo, ma perché è un uomo con un profondo rispetto per tutte le persone che hanno diritto ad essere diverse, a patto che siano integre”.

Quando è arrivato a Buenos Aires per essere vescovo ausiliare, nel 1992, gli ho detto: “Guarda, Jorge, noi rispettiamo ogni persona che rispetta ogni persona. E lui non solo è stato d'accordo, ma lo ha dimostrato con la sua vita”.

“È davvero emozionante che i cardinali abbiano scelto come papa un autentico uomo del popolo. Vestiva abiti normali, viaggiava sui mezzi pubblici”, ha concluso Tenembaum. “Allo stesso tempo è un uomo di grande cultura”.

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