Valorizzare il ruolo delle comunità per ravvivare fede e testimonianza
La nuova evangelizzazione non riguarda solo la Chiesa nel suo aspetto istituzionale e le persone che hanno consacrato la propria vita a Dio. È una missione e un compito di tutti, soprattutto dei laici, che con la loro testimonianza possono portare davvero Cristo in ogni ambito della vita.
I “principali protagonisti della Nuova Evangelizzazione” sono i laici, la cui missione propria e specifica è “la trasformazione delle strutture temporali, affinché la condotta sociale si basi sui valori evangelici”.
Monsignor Carlos Aguiar Retes, Arcivescovo di Tlalnepantla (Messico), lo ha indicato nella prima giornata piena di lavori del Sinodo dei vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, l'8 ottobre, prendendo la parola in occasione delle relazioni sulla situazione nei vari continenti.
La responsabilità dei laici nel mondo è composta da vari aspetti, ha indicato il presule, sottolineando in primo luogo la necessità di “associarsi e sostenersi a vicenda per poter agire nei propri ambiti di vita sociale testimoniando attivamente e passivamente le convinzioni di fede e la loro identità cattolica” (Vatican.va, 8 ottobre). Compito dei laici è poi “ricercare il dialogo con le istituzioni pubbliche e private per collaborare alla realizzazione del bene comune e per creare una cultura basata sulla dignità umana”.
I laici devono inoltre utilizzare le nuove tecnologie di comunicazione “per far conoscere la vita e la missione della Chiesa” e le reti sociali “per diffondere il pensiero cattolico e le sue risposte attuali alle sfide culturali, in particolare nei confronti delle nuove generazioni”.
Perché la testimonianza dei laici sia più efficace, è fondamentale rafforzare le comunità locali, hanno sottolineato i rappresentanti di tutti i continenti. La vita della Chiesa, ha indicato del resto monsignor Aguiar Retes, deve essere intesa “come comunità di comunità, in comunione e unità”.
In Africa, ha ricordato il cardinale Polycarp Pengo, arcivescovo di Dar-es-Salaam (Tanzania), le comunità cristiane sono diventate oggi “centri vivi di evangelizzazione del continente”. Le comunità sono cruciali anche in Asia. Il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay (India), ha ricordato che “l’anima asiatica cerca la comunità” e che la Chiesa in Asia ha scelto il metodo delle comunità cristiane di base “come il nostro nuovo modo di essere Chiesa”.
Ciò, ha osservato, ha avuto un gran successo in molti luoghi, favorendo la partecipazione dei laici e la loro formazione e dando “un senso di appartenenza a molti che altrimenti sarebbero stati trascurati”, in un contesto come quello contemporaneo spesso interessato da “un individualismo strisciante, con un’assenza di sollecitudine per gli altri, con l’indifferenza alle loro necessità, con una mancanza di ospitalità”.